Kakà:scudetto e Uefa per la storia

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giuggyna
00martedì 18 novembre 2008 01:00
"Con la Lazio la svolta della stagione"


Il Milan è a un punto dalla vetta e Kakà ha le idee chiare sui traguardi rossoneri. "Siamo una squadra più matura e con più qualità rispetto al 2007 - ha spiegato - . Il nostro obiettivo è vincere il campionato e la Coppa Uefa, una doppietta per entrare nella storia di questo club". La stagione non era iniziata nel migliore dei modi: "La svolta è stata contro la Lazio. Abbiamo vinto giocando molto bene, quel successo ci ha dato forza".

Parlando delle avversarie, Kakà ammette che "il Napoli mi ha fatto un'ottima impressione, Lavezzi è un giocatore fantastico. Anche l'Udinese sta facendo bene. Ma l'Inter non va sottovalutata, hanno un gruppo solido, qualità, non deluderanno. E poi c'è la Juve, che è molto difficile da superare: è una squadra poco spettacolare ma molto concreta".

Dei bianconeri ammira molto Del Piero ("mi piace perché unisce tecnica e intelligenza"), per la Champions vede favorite "Chelsea, Barcellona, Manchester United e poi Inter e Juve, che fanno paura a tutti, senza dimenticare il Liverpool, che è una squadra che non si arrende mai".

L'arrivo di Ronaldinho ha dato una marcia in più al Milan. "E' importantissimo per noi. La forza del Milan è quella di avere giocatori come lui, capaci di risolvere partite delicate in qualsiasi momento. Per ora non siamo brillanti sotto il profilo del gioco, ma siamo costanti in termini di risultati, che è positivo. Certo, ci vorrebbe un po' più di fantasia ma non dimentichiamo che mi manca un uomo fondamentale come Pirlo", ha ribadito.

Ma il talento, da solo, non basta e Kakà lo sa bene perché ha giocato "in una squadra piena di talento come il Brasile dei Mondiali del 2006 e non abbiamo vinto nulla. Questo significa che lo spirito di gruppo, la capacità di sacrificio sono componenti necessarie e il nostro obiettivo è unire qualità e quantità".

Kakà ha ancora davanti molti anni, ma su quale sarà il suo futuro una volta appese le scarpette al chiodo sembra già avere le idee abbastanza chiare: "Mi piacerebbe rimanere nell'ambiente del calcio. Mi andrebbe bene un ruolo da dirigente come Leonardo. Fare l'allenatore? Non mi ci vedo".

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