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C'è posta per te - di Maria De Filippi

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2008 21:53
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01/11/2008
Non è più tempo
Erano molto innamorati, parlavano di matrimonio, poi lui si innamora di un'altra e si sposa. Vuole chiederle perdono....Da allora sono passati soltanto.... cinquantasette anni. Antonio ora ha ottant'anni, entra in studio un distinto signore, elegante , che dimostra meno della sua età.... "Erano gli anni cinquanta, Antonio, era un giovane militare, a Milano, la sera gli piaceva recarsi nelle balere per danzare. In quel luogo incontra questa giovane ragazza, Bruna Emma, di vent'anni; se ne invaghisce, si fidanzano, l'amore come poteva essere a quel tempo, carezze e bacetti, nulla di più, ma con sentimenti profondi. Parlavano di matrimonio ma lui era un po' preoccupato perchè era nato a Nocera Inferiore, non a Milano, come Emma, e dalle parti di Antonio,dove valeva il detto "mogli e buoi dei paesi tuoi". La ragazza era però capace di superare questi piccoli ostacoli.


Nel '51 Antonio si congeda, promette a lei di scriverle e di riandare a trovarla a Milano ma invece è lei che lo raggiunge a Nocera Inferiore,conosce i suoi genitori, lui la riaccompagna alla Stazione il giorno dopo, la vede un po' piangere, ma poi lui si fidanza con un'altra e con questa si sposa, lasciando lei in un mare di dolore. Lui attualmente è separato in casa, autonomo, con una gran voglia di divertirsi e ballare ...." il liscio". Un estate a Fiuggi ,vince anche una coppa, ballando con una signora che ora non c'è più. Lui vorrebbe rivedere Bruna Emma, non per sposarla, ma, qualora lei fosse autonoma, autosufficiente ed emancipata.... sarebbe lieto di incontrarla a Fiuggi, . Maria rammenta ad Antonio che nel 2002, su sua richiesta, avevano già cercato Bruna Emma ma lei non aveva accettato l'invito.

Il postino aveva lasciato sulla lettera il numero della redazione e solo dieci giorni fa, Bruna Emma, ha telefonato dicendosi interessata all'invito. "All'epoca" puntualizza Maria "il marito stava male, adesso però è morto". Il pubblico..... non trattiene le risa, come lo stesso Antonio. "all'epoca" prosegue Maria "le sembrava un atto di maleducazione venire in trasmissione, adesso è libera !"
In tandem i due postini consegnano la posta a Brignole di Genova. Alle immagini dell'anziana signora che riceve la lettera, Antonio osserva " ma il cognome l'avete chiesto.....?" E' perplesso, nonostante le rassicurazioni di Maria che prende una vecchia foto con una giovane, mora, il volto contornato da una chioma fluente. "Boh, secondo me... non è lei, e poi lei a Genova non c'era mai stata !

" Maria insiste"lei stava in un'altra città, ma quando il marito è morto, tre anni fa, ha raggiunto la figlia a Genova". Antonio: "Sarà... ma il cognome è quello giusto? perchè non la riconosco" risponde Maria "in cinquantasette anni si cambia, e il cognome è quello che tu ci hai detto, ma andiamo avanti perchè tanto se non è lei lo capirai"
La signora Emma ha accettato l'invito ; anche lei però, guardando Antonio attraverso la busta non lo riconosce.
Parla Antonio " ti ricordi Bruna di quando aspettavi il suono del campanello, le telefonate, le lettere....pensando che fossi io " "Ma io mi chiamo Emma, davo come nome Bruna quando non volevo "darci" il mio nome" "Ti ricordi ?" interloquisce Maria. Prosegue Antonio "Ricordi quando scrivevi il mio nome sulla sabbia e poi lo cancellavi ?" "Chi ? io?" ribatte sorpresa e sorridente Bruna Emma. Maria si prodiga a far collimare i ricordi dei due; riaffora il ricordo di un cane da pastore tedesco, di nome Gnagnero secondo lui, di nome Bill secondo lei, ma forse i cani erano due, il primo di Bruna Emma e l'altro di Antonio. Lui rammenta che Gnagnero era addestrato e tornava sempre al comando di Bruna Emma.

A questo punto a lei torna la memoria di un ragazzo di Salerno con il quale si dava appuntamento con la scusa di portare fuori il suo cane. "Antonio si chiama" mormora indicandolo con un dito" "Ma tu ne eri innamorata ? hai sofferto per lui ? " incalza Maria. "No, no, eravamo amici, mi sono dispiaciuta ma..... lui era della bassa Italia....."
Anche per lei dunque valeva il detto mogli e buoi....; comunque, le piace ballare, cosa che ha fatto fin che non si è sposata, le piace camminare, divertirsi, viaggiare. Antonio continua con il ricordo di quando lei era ripartita da Nocera Inferiore e lui avrebbe dovuto raggiungerla a Milano;

non era però come oggi, per fare i documenti e poter lavorare a Milano ci volevano sei mesi. Lei piangeva. "No, non piangevo per lui, piangevo perchè mi ero schiacciata un dito chiudendo una tapparella" Ammette poi di essersi dispiaciuta quando lui l'ha lasciata e si è sposato prima di lei. Maria viene al dunque; adesso lui è separato in casa e........ Alberto si fa avanti " mi volevo innanzitutto scusare; mi piace andare a Fiuggi ogni anno; premetto che vivo con soli cinquecento euro al mese...." e Maria fa un gesto carino con le dita come per dire:" non c'è trippa per gatti!" ; "come fai a farterli bastare questi pochi soldi?..." " non lo capisco neppure io ..ma ci riesco.. perchè per me andare a Fiuggi è molto importante. Certo non posso pagare anche per Emma però...se lei fosse daccordo, ci potremmo trovare a Fiuggi per una settimana insieme e forse anche per qualche giorno in più! !!" Il pubblico continua a borbottare , ridendo a bassa voce , sorridendo della anziana coppia che con dolcezza cerca di ritrovare un incontro. Bruna Emma, con gli occhi azzurri un pò timidi, risponde " Non è che io vada tanto girando, eh".

Maria le propone allora di trovare un posto a Genova dove ballare con Antonio. Ma lei resiste: "No, no, se lo viene a sapere mia figlia, mi rompe la testa, non sa neanche che sono venuta qua !" Antonio le ricorda quando nel '49 o nel '50 ballavano insieme "angeli negri" che veniva suonata "al ritrovo del soldato" e in tanti altri posti da piccoli complessi musicali. "Si, si, ricordo, ma poi lui mi mandò suo cognato.... ma lui era già sposato" "Ma adesso non è più sposato" dice Maria. "Si ma adesso non ho più la testa...........la busta ? si, si può togliere , non ho niente contro di lui....... anche mia figlia non si arrabbierebbe, tanto che può farmi?" La busta si apre e i due si abbracciano cordialmente. Bruna Emma ricorda che quando era già sposata, arrivò una lettera di Antonio al vecchio indirizzo, dove abitava ancora la madre che la rispedì a Rapallo, dove lei abitava con il marito; la lettera capitò nelle mani di questi e.... apriti cielo ! " "Ma io non volevo fartti uno sgarbo" commenta Antonio . Simpaticamente, con gli occhi più furbi della serata, Bruna Emma riconosce che lei aveva subito capito di chi si trattasse ! Maria le propone di ballare ma, nonostante il tifo del pubblico, Bruna Emma si ritrae "no, no è tanti anni che non ballo più, non è più il tempo"
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01/11/2008
Aprimi ancora la porta ... mamma
Concetta vorrebbe fare pace con la sua mamma Lucia, e con il più grande dei suoi figli, Marco, che non la vogliono più vedere da subito dopo il natale del 2007; i tre figli di Concetta vivono con la mamma di lei e Concetta vorrebbe essere riaccolta in casa, come molte altre volte è successo in passato, quando andava a bussare alla porta della mamma per chiederle aiuto,promettendo di fare la brava ragazza, ma tornando subito a fare una vita spensierata; vorrebbe, almeno questo Natale, passarlo insieme a loro. Attualmente Concetta vive a Parma, non ha lavoro, non ha dimora e il cibo se lo procura alla Caritas; la mamma e i figli vivono a Torino. Maria racconta come se fosse Concetta:"Se i miei figli e la mia mamma non mi accettano più è perchè sono sempre entrata e uscita dalla loro vita, deludendoli, inseguendo sempre uomini sbagliati, però so che mi vogliono bene; - avevo 18 anni quando ho conosciuto un ragazzo che mia madre definiva sbagliato, sono rimasta incinta del mio primo figlio, Marco, ho partorito in casa di mamma che lo ha cresciuto perchè io tutte le sere volevo uscire a divertirmi, anche se lei mi ripeteva di assumermi le mie responsabilità di madre; io non l'ascoltavo, non mi sentivo matura per quell'impegno più grande di me. Quando mio figlio Marco aveva sei anni, siamo andate in vacanza insieme al mare e io mi sono invaghita di un'altro ragazzo sbagliato..lavorava sulla spiaggia ...metteva a posto sdraio e ombrelloni...viveva in un capannone; mia madre mi dice che non mi potevo permettere di innamorarmi un'altra volta perchè ero mamma, ma, non dandole ascolto, sono scappata di casa per andare a vivere con quest'uomo e ci sono rimasta per due anni; anche questa si rivela una scelta sbagliata, lui giocava ai cavalli, non avevamo un soldo, io mi ritrovo a chiedere l'elemosina e rimango di nuovo incinta. Chiamo mia madre dicendole che non sapevo cosa fare, mamma mi riapre la porta e accoglie di nuovo me e il bimbo che nascerà. La convivenza con mamma e con i miei due bimbi dura solo due mesi, sino a quando il mio uomo si fa risentire e io, ancora innamorata, scappo di nuovo con lui. Lascio la mia mamma con i miei primi due figli per un anno e mezzo, ricomincio a fare la stessa vita di prima e rimango incinta nuovamente; chiedo ancora una volta aiuto a mia madre che, a quel punto, mi risponde di no, non ne voleva più sapere! Contiunuo ad insistere finchè un giorno busso alla sua porta insieme al mio compagno e il mio terzo figlio di appena due mesi. Mamma mi riapre la porta, accetta me e il mio bambino ma non il mio compagno; rimango a casa con i miei tre figli e la relazione con il mio compagno finisce ma..... nel 1998 mi innamoro nuovamente di un altro uomo...sbagliato.. Scappo di casa, lasciandoli ancora un volta da soli; quando anche questa relazione finisce, torno a bussare e mia mamma mi apre di nuovo la porta. Vivo con loro fino a Natale del 2007, ma a gennaio del 2008 commetto un altro'errore, seguendo un altro uomo e andandomene da casa senza farmi più sentire. Nella mia vita ho sempre fatto scelte sbagliate...vi prego di non giudicarmi..tutti i miei errori li ho pagati sulla mia pelle...e dopo l'ennesima violenza chiamo ancora mia madre che mi risponde che non ne vuole più sapere nulla di me." Oni consegna la posta a Lucia e Marco, a Porta Susa, in provincia di Torino; aprono la porta di casa nonna e nipote e accettano l'invito. Mentre scorrono queste immagini, Concetta, piangendo e tremando, osserva i volti dei suoi cari; singhiozza sino a non respirare e Maria cerca di calmarlarla, ricordandole che sia la sua mamma che il figlio sono buoni e che le vogliono bene , la loro è soltanto la paura di un'altra delusione. "Io ora ho capito che voglio fare solo la mamma e la figlia, quella che non sono mai stata"."...proviamoci.."dice Maria. Entrano in studio Lucia e Marco che vedendo Concetta all'apertura della busta, dicono che si erano immaginati chi fosse la persona che li aveva mandati a chiamare e acconsentono a sentire le sue parole. "Perdono per non essere stata la figlia che tu volevi...mamma perdono ,riaprimi la casa, sto attraversando un brutto momento, vivo in un dormitorio e mangio alla Caritas; grazie per aver cresciuto i mie tre figli...perdono per tutto il male che ti ho fatto, e tu, Marco, perdonami per non essere stata la mamma che tutti i figli dovrebbero avere...mi mancate tanto te, Andrea e Simone e ora vorrei chiedervi di perdonarmi e ricominciare tutto da capo" La madre di Concetta scuote la testa con un sorriso, triste ma ironico , e ascolta la versione che aveva dato Concetta, annuendo al racconto di tutto quello che aveva combinato la figlia. Maria le si avvicina osservando che è arrabbiata:" mi sono sempre comportata secondo quello che mi diceva il cuore, per forza sono arrabbiata , io le ho sempre aperto la porta senza mai un rimprovero,ma lei..... sempre fidanzatini...sempre sbagliati. Le dicevon di trovarsi un uomo per bene.... ma lei.... niente..... veniva e se ne andava di nuovo ! Non posso perdonarla.... per i bambini, non per me. Il mio cuore è diventato una pietra. Promesse.... promesse.....mai mantenute" Maria si rivolge a Marco "tu che pensi ?" Il ragazzo risponde:" Questa storia del perdono l'ho già sentita troppe volte nella mia vita; ci sono rimasto male, io, come i miei fratelli, soprattutto il più piccolo, Simone, che non deve più tornare a soffrire per questa situazione". Maria torna a chiedere se c'è ancora una possibilità, non credendo al "cuore di pietra" di Lucia "Adesso sta chiamando perchè ha l'acqua alla gola" -incalza Lucia "-ma quando ha avuto i suoi fidanzatini, non si è ricordata dei figli, delle comunioni e delle cresime, dei Natali, dei compleanni, del matrimonio di sua sorella...aveva da fare con i fidanzatini."- A sua volta, la condanna di Marco sembra definitiva -"Adesso che la vedo, non mi commuove neppure" Maria con dolcezza cerca di spiegare che quando si tocca il fondo, è difficile rialzarsi in piedi e riprendere i ritmi di una vita normale...alzarsi, andare a lavorare... pensare al pranzo del marito e dei figli. Si finisce per vivere alla giornata, di sotterfugi. Lucia continua ad accusare Concetta di non saper fare la madre e neppure la figlia perchè è sempre stata bugiarda. "io, i figli e la sorella le abbiamo dato più volte soldi per venire a Torino...lei lo prometteva al piccolo, senza poi mantenere..... si rimboccasse un pò le maniche! E' mia figlia e le voglio ancora bene, ma sono diventata cattiva dentro di me.... l'abbiamo aspettata tanto. Una sera mi lasciò con i bambini perchè era tornato il suo uomo, per un anno non l'ho più vista. Richiamò' telefonicamente per parlare con Marco solo per comunicargli che ..... aveva un altro fratellino . Non intendo darle più fiducia!"... - Sottolinea Marco:"ci ha dato troppe batoste !" E ancora Lucia "Marco doveva iniziare la scuola a sei anni e lei invece di accompagnarlo il primo giorno.... è sparita con il suo amore!" Maria commenta "pensi che lei non abbia pagato nulla per tutto questo?" "No, lei non ha pagato, tra qualche mese sparisce di nuovo; ci sarà qualcuno che la starà aspettando;cosa devo aspettare che abbia ottant'anni... Che ci venga qualcosa.... almeno i suoi figli saprebbero dov'è e ci portano fiori" "Basta un uomo perchè lei lo metta davanti ai figli" insiste Marco. "A un certo punto ti fai una corazza..... ci ho pensato tutta la notte.... lei se ne andrà un'altra volta , Simone non può subire un'altra delusione". Maria è comprensiva verso gli errori di Concetta, vorrebbe una speranza per lei, ma anche per Lucia e Marco. Con dolore, Lucia dice di no all'apertura della busta, così come Marco. Concetta si dispera:"E' quello che mi merito, ma andrò avanti.... non mi arrenderò.
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01/11/2008
Forte come un ulivo
Maria annuncia che questa è la storia di un regalo, il regalo è Massimo Ranieri, che entra in studio, saltellando come se fosse Pinocchio, accompagnato dall'ovazione e dagli applausi del pubblico.E' stato chiamato da Agata che vuole chiedere scusa a mamma Bettina, perchè non è mai riuscita a dimostrarle l'amore che prova per lei e a ringraziarla per tutto quello che ha fatto. Entra Agata, una bella signora bruna e si siede accanto a Massimo che subito le prende la mano, mentre Maria comincia a raccontare:"Quando l'ho incontrata in ufficio, Agata mi ha detto che voleva sedersi accanto a Massimo da sola, senza i suoi fratelli, perchè è lei che ha sempre avuto un blocco emotivo nei confronti della sua mamma e non riesce a chiederle perdono, anche perchè Bettina continua a pensare che sua figlia sia molto forte quando è vero il contrario. La sua mamma nasce in una famiglia poverissima, una casetta molto piccola, una camera e una cucina, senza il bagno e tutti dormivano nel lettone;

era lei che andava scalza nei campi quando aveva solo nove anni, per portare qualche soldo a casa, come portava a casa i semi che cadevano dagli agricoltori ; ha imparato a leggere e scrivere raccogliendo i fogli di giornale caduti per terra ai passanti. C'era talmente tanta povertà in quella famiglia che spesso Bettina, prendendo in braccio la sorellina più piccola, le faceva sentire l'odore del pane che stava cucinando la vicina, per poi bussare alla porta accanto chiedendo di tenere la piccola per poco tempo, sperando che i padroni di casa si accorgessero della sua magrezza e, mossi a compassione, le avrebbero dato da mangiare. Si deve sapere che la mamma ,da quando si è sposata, non ha mai smesso di lavorare per farli studiare; quando i figli si sono sposati,anche se con problemi economici, si è preoccupata di dare a tutti loro un piccolo corredo, un ricevimento, alcuni mobili per arredare la loro casa e il vestito per il matrimonio.

Massimo Ranieri continuando a tenere, teneramente, la mano di Agata, si emoziona e continua ad ascoltare il racconto. "La mia mamma è sempre stata forte, a differenza mia; quando mio marito è morto, sono crollata in depressione , sdraiata nel letto con mamma che mi imboccava, come se fossi un uccellino, implorandomi di reagire; pensava a tutto lei, bollette...rate...figli a scuola, senza contare che pochi mesi prima era morto mio fratello....e la morte di un figlio è la cosa più dolorosa che ti possa capitare nella vita...ma io non capivo...la vedevo piangere inginocchiata al suo altarino, vestita di nero, con tanti lumi accesi dicendo che non avrebbe più fatto nulla, che voleva solo vestirsi di nero e che non era giusto avere i denti bianchi ,non poteva esserci più nulla di bianco nella sua vita ,ormai solo nero!" Anche in quella circostanza, Agata non ha avuto il coraggio di abbracciarla e, chiudendo la porta, è scappata via. Dopo alcuni anni incontra un altro uomo che presto la lascia...anche in quella occasione è più forte la sua mamma di lei!

Insomma, Agata è sempre stata assente dalla vita della madre, il suo unico modo per sfogare il suo dolore è mettersi a pulire...pulire in maniera manicale tutta la casa con stracci e detersivi, per scaricare le sue tensioni! La consegna della posta è a Beinasco, provincia di Torino; Raffaella viene accolta da Bettina che, con le lacrime agli occhi e molto imbarazzata, accetta l'invito!
Agata osserva emozionata la consegna della busta e dice di aver paura, perchè da molto tempo, quando telefona a casa, la madre, dopo i soliti convenevoli , le mette giù la cornetta, rifiutandosi di parlarle.Questa sarebbe la prima volta che le può chiedere scusa e ringraziarla dopo 46 anni; in tutto questo tempo non glielo ha mai detto. Massimo, ormai nascosto dietro la busta, è sempre più commosso alle parole che sta ascoltando e, aspettando l'ingresso di Bettina, dice che "sembra facile questa riconciliazione...ma non lo è!"


Entra Bettina molto agitata, dicendo di non sapere chi può essere la persona che l'ha mandata a chiamare, mentre Maria cerca di rassicurarla perchè su quel pouff si sono sempre sedute persone piene di amore...."di amori ce ne sono di molti tipi..quello per i figli..quello per tuo marito ...per i tuoi nipoti e poi..per il prossimo!"-dice Bettina- ma, vedendo l'immagine di sua figlia, comincia a lanciare baci nella sua direzione e chiede di farla parlare." -Ti chiedo perdono per non averti mai detto ti voglio bene ma soprattutto per non esserti mai stata vicina nei momenti difficili...sei sempre stata tu la più forte ...sin dall'inizio della tua vita; sono qui sola ,senza i miei fratelli, perchè sono sempre stata io a bloccarmi davanti a te". Maria, mostrando in studio un albero di ulivo pieno di pacchetti e di lucine, che man mano si illumineranno, comincia a leggere il racconto di Agata:" Cara mamma, non mi ricordo quando hai avuto la possibilità di comprarti le tue prime scarpe, so però che da piccola ti alzavi prima dell'alba per andare nei campi con i tuoi padroni per guadagnare qualcosa per sfamare i tuoi fratelli - e una prima lanterna si accende sull'albero- ;

un giorno la tua sorellina più piccola desiderava una bambola, ma non c'erano soldi per comprarla e allora tu hai preso degli stracci e due bottoni e gliela hai costruita - anche una seconda lanterna ora si illumina sull'albero -; durante la guerra, con tutti i tuoi risparmi, sei andata al mercato per comprare un maialino ma al ritorno,sulla strada, i tedeschi te lo hanno portato via lasciandoti senza nulla - si accende la terza lanternina -; quando hai sposato il tuo adorato marito non avevi i soldi per un vestito da sposa e ti sei presentata a lui con uno dei tuoi abiti di ogni giorno, ma eri felice; quello stesso vestito lo hai strappato un anno dopo per avvolgere la tua prima bambina quando i medici ti hanno detto che non ce l'avrebbe fatta, poi per fortuna siamo nati noi -ancora una lanterna si illumina sull'albero -;

come molti, in quei tempi, siamo emigrati a Torino, tu hai trovato un posto in fabbrica, ti alzavi all'alba, ci mettevi tutti dentro una bacinella blu per farci il bagnetto, quando tornavi a casa la sera eri stanca ma portavi una grande borsa marrone dove avevi nascosto il pranzo della mensa e noi ti correvamo incontro come se da quella borsa potesse uscire un tesoro - due bimbi entrano in studio spingendo un carrello con sopra una grande borsa, mentre Bettina non riesce a smettere di piangere -; noi, da piccoli ci tenevamo per mano per andare a scuola mentre tu eri in fabbrica, facevamo il girotondo e con i fogli di giornale ci giocavamo, ritagliandoli...tu da piccola li hai usati per imparare a leggere e scrivere per dare un futuro a noi - un carosello di bimbi entra in studio con figure ritagliate nel cartone che fanno girotondo -; ancora oggi noi ci teniamo per mano per merito tuo ma ora il nostro girotondo è finito perchè il destino, uno alla volta , ci ha portato via ..mio marito...tuo figlio e papà ;

mamma tu mi hai insegnato che la pioggia non dura sempre perchè il sole scaccia le nuvole e spunta l'arcobaleno ...quell' arcobaleno che vedo quando tu mi sorridi... la borsa marrone era segno che tu sapevi far magie per noi..questa sera mamma la magia la vorrei fare io facendo uscire dalla borsa tutta la nostra vita!"
Bettina non trattiene i singhiozzi alla visione di alcune immagini che escono come per incantesimo dalla borsa : foto di famiglia, con il sottofondo della voce di Maria che continua a parlare come se fosse Agata: "non riesco a farti le coccole quando mi abbracci, non riesco a dirti ti voglio bene...spesso prendo la cornetta perchè vorrei dirti mille cose dolci, ma mi blocco, ti chiedo piccole cose banali e poi rimango a casa e incomincio a pulire sul pulito...e, se per caso ti do un bacio, tu mi rispondi che quel bacino te lo devi conservare per molti, molti anni; sono arrivata a capire che l'amore è fragile e niente dura per sempre; solo tu sei il mio coraggio." Bettina continua a piangere, mandare baci e sussurrare...mamma...mamma battendo le mani sul cuore : "Non hai mai avuto nulla dalla vita , a cena al ristorante sei andata poche volte e le uniche rose rosse che hai ricevuto sono state quelle di una canzone..ecco, questo è il mio regalo per te questa sera!" Sulle note della famosissima "rose rosse per te" appare da dietro l'albero Massimo Ranieri con in mano un enorme fascio di rose; Bettina non contiene l'emozione, lo abbraccia, lo bacia dicendogli "figlio mio, che gioia... perchè la vita continua !".

Massimo emozionato risponde."sono onorato di averla incontrata, mai speravo in una gioia come quella di conoscere una donna come lei perchè lei e la mia mamma avete molte cose in comune, cose che sono fuori da qualsiasi immaginazione per i giovani di oggi...invece per me che sono un giovane...molto avanzato...è una grande emozione scoprire che le donne di questa generazione hanno tante cose in comune...la fatica,il dolore, la durezza e la forza..come quell'ulivo, e vorrei aggiungere un piccolo aneddoto: mio nonno diceva sempre che i figli si baciano solo quando dormono, ecco perchè, poi, tra genitori e figli possono nascere queste incomprensioni, ecco perchè a volte non si ha il coraggio di dire alla propria mamma "ti voglio bene"e si pone tra i due un sipario invisibile; un giorno, un frate mi ha chiesto se avessi mai detto a mia madre che le volevo bene ...mi sono grattato la testa e ho risposto che non ricordavo...ecco, c'è sempre fretta e ti dimentichi delle cose importanti...comunque vorrei assolutamente avervi come ospiti al teatro, te e tutta la tua famiglia, è un onore per me averla conosciuta" Agata, commossa, dice alla mamma che spera con questo gesto di averle fatto capire quanto la ama " allora adesso la togli questa busta?"- "toglietela subito...eeeee!" esclama Bettina !
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08/11/2008
Un amore interrotto
Entra in studio Alex con un grande mazzo di rose bianche che appoggia accanto a sè; un bel ragazzo, grandi occhi scuri che sorridono e forse esprimono speranza in una risposta positiva da parte di Valentina che lo ha lasciato ad agosto di quest'anno, quando ha scoperto che lui la tradiva. Dopo averlo scoperto, lei gli ha mandato un sms dove gli diceva che non avrebbe mai più creduto in lui anche se era ancora innamorata, perchè lui è stato l'unico uomo della sua vita; tradendola ha interrotto la loro favola. Il primo bacio tra i due ragazzi avviene i primi di marzo del 2007 e Alex, appena alla fine del mese, le ha chiesto al telefono se voleva diventare la sua ragazza mentre lei tornava in treno da una borsa di studio; lei gli risponde di si e lui impazzisce di gioia.
Il loro amore si consolida, un amore semplice e puro, fatto di semplici passeggiate al mare e, se faceva freddo, di teneri abbracci guardando un film sul divano ;

anche i genitori di Valentina lo prendono a ben volere; lo scorso Natale lo hanno passato insieme; Alex ha portato loro vari regalini da mettere sotto l'albero...una candela...una penna...un anello d'argento....anche il capodanno bellissimo, passato con gli amici...e al loro anniversario si sono scambiati le fedine! Ora quella fede, Alex, non riesce più a portarla al dito, l'ha appesa al collo, perchè vederla sulla sua mano lo fa star male.
Ad Aprile 2008, Valentina è in Germania per un viaggio studio e Alex, che in quel periodo non usciva spesso, decide di andare in piazzetta dove si radunano tutti i suoi amici che come lui fanno motocross; incontra una ragazza che lo corteggia, lusingandolo e chiedondogli le potenzialità della sua moto....lui le propone di fare un giro insieme e la accompagna a casa; la mattina dopo Alex ha una gara e sul campo da cross trova ad aspettarlo la ragazza della sera precededente che lo cerca e lo stuzzica, la riaccompagna e passano la notte insieme;

subito dopo si accorge di aver sbagliato a tradire Valentina, ma non ha il coraggio di confessarlo quando lei torna dal suo viaggio; Valentina lo viene a sapere , lo affronta , si mette a piangere , Alex si rende conto che è inutile negare il tradimento,confessa, e lei lo lascia. Alex da quel momento non mangia più, continua ad aspettarla davanti a casa dei genitori di lei , sensa il coraggio di citofonare, perchè si vergogna; senza assumere cibo per quattro giorni, una sera crolla e un' ambulanza lo soccorre; finisce in ospedale e al suo risveglio trova Valentina che gli sussurra dolci parole; lui pensa che tutto possa tornare come prima ma lei non riesce a dimenticare e ad agosto parte con i suoi genitori, senza di lui, per il viaggio in Sardegna che era stato programmato tutti insieme, quando le cose andavano bene.

Alex aspetta il suo ritorno, convinto che finalmente tutto tornerà come prima, anche perchè in quel periodo di lontananza Valentina gli aveva mandato numerosi messaggini amorosi che lo avevano fatto sperare; non è così perchè quando lei torna e lo bacia continua ad immaginarsi quando lui baciava l'altra; non si fida più di lui!
I postini, Marcello e Vittorio, consegnano la posta ad Ancona, apre il cancello una bella ragazza bionda, occhi azzurri, che accetta l'invito. Maria guarda gli occhi tristi di Alex e dice con dolcezza:"Non ci riesci proprio a dimenticarla...porti sempre la sua foto con te e la cipolla di tuo nonno(l'orologio da tasca) che ritieni che ti porti fortuna.....Speriamo!" Entra in studio Valentina , giovanissima e bellissima, molto semplice, che guarda emozionata le foto dei loro momenti felici passati insieme, con il sottofondo di una canzone di Alex Britti-"Una su un 1.000.000"- e subito dopo, sullo schermo, compare il fascio di rose bianche e il volto sorridente di Alex ;

Valentina decide di ascoltare le sue parole:"Sono quì davanti a tutte queste persone per chiederti scusa , sai quanto tutto ciò è difficile per me, sono timido, ma non importa perchè ti voglio dimostrare quanto ti amo, mi manca tutto di te, il tuo viso, i tuoi occhi e vorrei provare a scrivere un'altra pagina della nostra bellissima favola.... solo se tu me lo permetti." . Valentina lo guarda con gli occhi di chi continua a non fidarsi e, stimolata da Maria, dice:" Mi ha fatto soffrire tanto, non è vero che è stata solo quella sera perchè ogni volta che tornavo dai miei viaggi di studio tante persone mi raccontavano di quello che lui aveva fatto in mia assenza; quella ragazza la conosceva da più tempo, e quando la fiducia viene a mancare il colpo è duro, e poi andare in moto era la nostra quotidianetà , quasi un rito, io un bacio sul casco e lui una pacca sul sedere!" Ora Maria racconta di quanto è stato male Alex: "E' stato ad aspettarti sotto il sole per quattro giorni, mangiando solo una fetta di melone sino a quando non si è sentito male....ha memorizzato un tuo messaggio ..parola per parola...chiede sempre tue notizie alla tua mamma alla quale tu ogni giorno alterni versioni diverse..un giorno lo ami...un altro non ne vuoi più sapere di lui."

Valentina ha paura che lui ci ricaschi; Alex è sicuro di aver imparato dal suo errore. Maria ricorda che il giorno prima della trasmissione lui non si trovava da nessuna parte, in redazione; era andato a tatuarsi il nome di Valentina! Ricorda anche che Alex ha sempre con sè la foto di Valentina,anche adesso, Alex la tira fuori dalla tasca con un sorriso dolcissimo. Maria, prendendole dal pouff di Alex, porta a Valentina le splendide rose bianche. Valentina la fedina l'ha in casa, sul comodino e quando la guarda, ogni sera, si rattrista , ma non riesce a non pensare che le parole di amore di Alex fosserosolo ....parole. Per Maria Valentina non dovrebbe dare a quella storia, con l'altra ragazza, un'importanza maggiore di quella che aveva, perchè non c'erano sentimenti: " Vuoi chiudere la busta o provi a fidarti che lui voglia veramente cambiare ?

E' un peccato buttare il vostro amore se pensi che lui sia la persona giusta. Tutti possono sbagliare" Alex piange e, come precisa Maria, non pretende che le cose ricomincino come se nulla fosse; se la busta si aprirà, lui potrà frequentarla e cercare così di avere un'altra possibilità. Interviene Alex per ricordare come fosse riuscito a conquistare la fiducia dei genitori di Valentina e come si fosse comportato bene con lei, ad eccezione di quella "cavolata"; adesso lavora in cantiere, con turni di otto ore, anche di notte e quando è libero vorrebbe solo stare con lei. Sta facendo tutto quello che avrebbe voluto Valentina.....un posto fisso..... una vita da ragazzo semplice! Il pubblico tifa per Alex e finalmente Valentina rompe gli indugi, e, alla domanda di Maria, fa cenno di sì con la testa...... e arriva il coinvolgente abbraccio dei due ragazzi, adesso contenti.
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08/11/2008
La casa che non c'è
Entra in studio Simone, un giovane ragazzo che vorrebbe riconciliarsi con sua moglie Simona; hanno una bambina che si chiama Camilla; lui è quì perché la ama ancora e pensa che lei sia ancora innamorata di lui, anche se il 30 settembre hanno firmato una separazione consensuale; sino a 15 giorni fa, però si sono baciati ed è per questo che è convinto che Simona non torni con lui perchè secondo la mamma non sarebbe l'uomo adatto per la figlia, ritenendo che sia un grande bugiardo, un padre e un marito irresponsabile. Quando si sono conosciuti, nella primavera del 2005, erano poco più che ragazzi e, dopo solo dopo sei mesi parlavano già di matrimonio, a settembre dell'anno successivo si sposano, nasce la loro bambina e vanno a vivere in una villetta ad Ardea, vicino Roma; la ristrutturano con i soldi dei loro genitori e con alcuni regali economici presi dalle buste che gli erano state regalate per il matrimonio! Inizialmente erano felici, Simone guadagnava circa 1.200 euro al mese, il suo stipendio lo dava a sua moglie, tranne una piccola parte...300 euro.. che teneva per le sue piccole spese! Simona un giorno gli comunica il desiderio di tornare a vivere a Roma dalla sua mamma, che è rimasta sola;

passano lì una settimana, iniziano le prime litigate perchè Simone in quel periodo decide di cambiare lavoro, con il dissenso della mamma di lei che lo accusa di avere le mani bucate perchè a lui piace fare lo splendido con gli amici.. sempre pronto ad offrire per tutti. Cominciano i litigi tra i due e con la scusa che il suo lavoro si trova vicino ad Ardea, lui continua a trovare scuse per dormire fuori casa e inizia ad uscire la sera senza dire nulla a sua moglie. Simona lo viene a sapere e lo dice a sua madre, che continua a ripeterle che lui è un irresponsabile . E? la sera del 20 maggio , erano a casa della mamma , lui si sveglia e si accorge che Simona non è accanto a lui, chiede spiegazioni alla suocera che gli dice che la figlia è scesa a portare giù il cane in compagnia di una sua amica. Simone scende per verificare se fosse vero, tutto confermato, risale a casa e aspetta il rientro di Simona.

Avendo un carattere "fumantino", quando la vede rientrare non trattiene la sua gelosia e le dice: "tanto che c'eri potevi portare quì sotto anche il tuo amico" Simona si arrabbia e gli chiede di andarsene; lui, nel giro di due minuti si sfila la fede, prende la borsa, dà un bacio alla bambina e se ne va via in macchina per tornare ad Ardea. La mattina dopo Simona chiama la mamma di lui chiedendole di intervenire; Simone, forte di questa debolezza, non la chiama per tre giorni perchè voleva punirla; quando decide di farsi risentire riceve un basta; Simona si rivolge ad un avvocato e chiede la separazione con l'aiuto economico della madre, che continua ad essere ostile al loro rapporto. Lui è convinto che Simona lo ami ancora e che agisca così solo per i suggerimenti della mamma, perchè ha paura di deluderla mentre al contrario lui la detesta.
Raffaella, a Roma, consegna la posta a Simona e alla signora Maria che accettano l'invito. Una volta in studio davanti alle immagini della giovane famiglia felice, sulle note di una canzone di Eros Ramazzotti, la signora Maria fa un gesto di fastidio come per dire:"ancora lui..!" , mentre Simona sorride imbarazzata e commossa.

Immaginavano chi potesse essere e accettano di ascoltare le sue parole:" So che per te non è facile ascoltarmi, ma io ti amo, certo per te è difficile tornare con me, hai paura, io in questo periodo non lavoro ma affitterò una casetta e troverò qualcosa da fare....". Tentenna Simone nelle sue richieste anche perchè Simona e la madre lo guardano con aria incredula e diffidente: " sino a 15 giorni fa ci baciavamo, torna con me e metti da parte tua madre". Un sorriso beffardo compare sul volto di Simona mentre chiede la parola: " Potrei sapere cosa ti ha raccontato Simone?" e Maria conferma il racconto precedente con i sorrisi ironici di lei che desidera specificare: " ora tu devi dire tutta la verità, io sono stata obbligata a lavorare anche quando ero in maternità, tu non avevi mai un lavoro stabile e, anche quando ti ho chiesto di darmi una mano per crescere la bambina, tu me l'hai negata, avevo trovato un posto al nido per Camilla ma neppure quello andava bene...solo promesse...solo bugie" ; interviene la mamma di Simona che risponde alle domande di Maria :" Io sono vedova ma non per questo ho chiesto aiuto o compagnia a mia figlia ;

io in un primo momento avevo creduto in lui, poi troppe delusioni, la bimba la sto crescendo io, ho smesso di credergli perchè nei tre anni che sono stati insieme mia figlia non l'ho mai vista serena, lui è l'opposto di mia figlia e io non ce la faccio a vederli così....sempre litigi, però lei è libera di scegliere; certo che i salti di gioia non li faccio se decide così...". Interviene Simona sostenendo che l'unica cosa che ha chiesto al marito , in questi cinque mesi di separazione, era dimostrarle che sarebbe riuscito ad essere finalmente un vero uomo, trovandosi un lavoro stabile :" sua figlia oggi ha un anno e mezzo e non è un pacchetto che si può trasferire dove più fa comodo e, se dopo poco lui ricomincia a fare il "matto" come prima, io cosa faccio? torno da mamma e incomincio da capo? Bisogna dare stabilità ai figli, io Simone l'ho amato veramente, ma mi ha deluso". Maria, sorridendo, chiede "hai detto che lo ami o che l'hai amato?" suscitando stupore e polemiche nel pubblico ma Simona continua: "in questi cinque mesi non si è mai preoccupato delle nessità di Camilla, mi ha dato solo una mensilità per il suo mantenimento, dicendo che non aveva disponibilità, ma i soldi per andare a farsi il tatuaggio li ha trovati...si è anche comprato la macchina ma non si preoccupa se la bimba ha bisogno di qualcosa, ho pagato le sue multe perchè andava in corsia di emergenza senza cintura;

i soldi per andare dal parrucchiere o a comprarsi un vestito li trova sempre ..tranne che per sua figlia, prende lo stipendio i primi del mese ma già il dieci non ha soldi per il treno per venire a trovare sua figlia; io gli rispondo che gliela porto io ma lui si fa "girare" e mi dice di non portargliela e di rimanere dove ero stata la sera precedente...continuando a supporre, nella sua assurda gelosia, chissà quali uscite serali il venerdi sera mentre io lavoro.....quanto ancora continuerai ad essere così falso con me ? questo non è amore, mia madre non c'entra e io la mia vita me la scelgo anche se lei non è daccordo...se solo avese fatto un piccolo passo verso la figlia..." Rispondendo a Maria, Simona ribadisce che non si curerebbe di quello che pensa la madre se solo potesse credere in un vero cambiamento; nega quindi di farsi condizionare. Simone tenta di giustificarsi, arrampicandosi sugli specchi, dicendo di aver sperperato tanti soldi per consolarsi,per tutte le offese che avrebbe subito. La replica di Simona è severa: oggi una promessa, domani un litigio che la annulla, poi un'altra promessa. Così non è disposta a ricominciare.... Maria non ha altri argomenti .......Simone: "ma pensi che in questi cinque mesi non sia cresciuto?".

Il "no" di Simona è sostenuto dai commenti del pubblico: "hai una figlia e spero che tu riesca ad imparare a fare il padre". "Ma tu lo ami?" insiste Maria. "No, ho toccato il fondo ! Nonostante il parere di mamma, in passato l'ho sempre giustificato, ma ho continuato a prendere schiaffoni !" Simone ribatte "ma tu vuoi schiacciarmi ? " e alla domanda di Maria se crede che lei non lo ami più: "a questo punto si, ma.... voglio andare a fondo..." Maria sottolinea ancora che Simona ignorerebbe il disappunto della madre se lui avesse anche solo trovato la casa promessa per loro due e per la bimba e se si fosse trovato un lavoro, perchè avrebbe avuto la dimostrazione che era maturato; così invece, deve dare ragione a sua madre !. "io cambio, perchè non voglio stare nè con mio padre nè con mia madre, voglio stare con Simona e Camilla, ma se non mi si da la possibilità.... da dove comincio ?" Simona severa risponde: "E' ovvio che gli voglio bene, mi ha incantato ma sono sicura di non voler tornare con lui" conclude delusa ma sicura di non voler aprire la busta!
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08/11/2008
Amore mio non mollare
Patrizia vorrebbe chiedere a suo marito, Raffaele di essere forte, di continuare a lottare, e vorrebbe dargli uno stimolo per continuare a credere nella vita, anche se la sorte con lui è stata crudele. Entra in studio una bella ragazza , con lunghissimi capelli scuri , insieme al campione del Milan, ShevchenKo, per tutti "Sheva"; si siedono insieme e ascoltano il racconto di Maria:" Patrizia e il suo futuro marito si conoscono quando erano minorenni, lei 13 anni e lui 17, lui faceva il calzolaio, dopo sei anni lei rimane incinta e si sposano ma, non avendo abbastanza soldi vanno a vivere a casa dei genitori di lei che mai hanno chiesto nulla in cambio; riescono così a mettere dei soldi da parte, con il sogno di affittare una casetta tutta loro; per anni non sono mai andati a cena fuori, stavano a casa davanti al televisore oppure passavano il tempo giocando a carte con i fratelli di lei; per anni mai un parrucchiere e, se dovevamo comprare una maglietta, il loro negozio preferito era"il mercatino"; mettevamo sempre via i i loro piccoli risparmi dentro una giacca di jeans, sperando che in futuro sarebbero serviti per crescere la loro bambina.

Era il maggio del 2007, una sera, tornando dal lavoro suo marito, con il motorino, subisce un brutto incidente; ore di operazioni, il rischio di non camminare più, a letto per cinque mesi e lui rimane offeso permanentemente ad un braccio e alla mano. Tutto il denaro che la giovane coppia era riuscita a mettere da parte per i loro sogni serviranno per visite specialistiche, medicine e busti ortopedici; lui non ha lavorato per un anno e mezzo e ora sono senza un soldo. L'anno scorso hanno passato un Natale tristissimo, sotto l'albero neppure un regalino....solo un biglietto con gli auguri per un futuro migliore e, quando la bambina chiede se c'è un regalo per lei, Patrizia ha visto piangere suo marito che le risponde: "quest'anno no...forse il prossimo!" .....". "Ho visto mio marito disperarsi, dire che non ha più voglia di vivere e di andare a prendere la figlia a scuola, per la vergogna di non poterla neppure prendere in braccio, di non essere più autonomo neppure per allacciarsi le scarpe, nè i bottoni della camicia, e mi continua a ripetere:" Che te ne fai di me ?...meglio se muoio !

"Lui deve ricominciare a credere che ce la possiamo fare, la vita è bella , ora lui fa un piccolo lavoro che gli rende quaranta euro a settimana ..a molti sembreranno niente ma con quei pochi soldi riusciamo a comprare l'ovetto Kinder alla nostra bambina e alcune volte anche una bambolina!" Raffaella va a Napoli per consegnare la posta a Raffaele, un uomo semplice con uno sguardo molto dolce che accetta l'invito. "Sheva" si nasconde dietro la busta aspettando l'ingresso del giovane uomo che si siede sul pouff e, guardando lo schermo, che gli propone un nido di uccelli con accanto il volto della sua adorata Patrizia, si emoziona, sorride e ascolta le parole di lei :"questo è il nostro nido d'amore, quello che abbiamo sempre sognato, ma ora sono sola a sognare, questa è la mia ultima spiaggia, questa sera devi decidere definitivamente.....".

Interviene Maria per spiegare che quella che lei leggerà è una lettera d'amore che lo pone davanti ad una scelta definitiva ma non vuole essere assolutamente ricattatoria "....solo amore". Compare sullo sfondo una cornice vuota e Maria inizia a leggere come se fosse Patrizia:" Amore davanti a te hai un quadro nero che ti ha impedito di vedere oltre, nel buio hai urlato che non sei un uomo perchè non lavori come prima e perchè non puoi esaudire i miei desideri, non puoi più costruire il nostro nido e hai paura che questo buio diventi la nostra vita...ma ti prego amore mio non fare confusione, dietro il quadro nero c'è ancora la nostra casetta con la camera per la nostra bambina con tutte le stelline e paperelle che avevamo immaginato per lei". E come in una favola dalla volta dello studio cominciano a scendere tante stelle luminose, Raffaele continua a commuoversi guardando anche il volto di sua moglie che ora è coperto di lacrime.

" Dal primo giorno che ti ho visto ti ho amato, hai trovato il coraggio di seguirmi per chiedere il mio nome, alla mia risposta hai detto che era bello come me, ogni giorno mi portavi un piccolo regalo, solo per stupirmi perchè volevi che fossi tua, siamo stati innamorati pazzi, mi stringevi forte quando aspettavo la nostra bambina, se avevo voglia di noccioline correvi a comprarle , mi toccavi la pancia e dicevi che tua figlia ti aveva toccato la mano! Abbiamo messo via ogni centesimo per realizzare il nostro sogno...il nostro nido... ma non sapevamo che il nostro piccolo gruzzoletto sarebbe poi servito per curarti dopo l'incidente " - e sempre con le immagini commoventi della loro vita insieme e della bimba , Maria continua a leggere la lettera di Patrizia - " urlavi, la casa era piccola e la mamma portava al parco la bimba per non farle sentire il tuo dolore, con Antonella che suggeriva di farti una punturina che forse ti avrebbe fatto stare meglio....hai sempre pensato che era stata colpa tua se avevi avuto l'incidente, perchè quella sera avevi deciso di non fare straordinari ...e, fatalità, uscendo prima, sei sta travolto;

hai urlato di non voler più vivere, che la tua esistenza non aveva più senso.....ti arrabbi ogni mattina se hai difficoltà a infilarti la maglietta....ma, per chi vive un amore come il nostro, il tempo non ha senso, se anche tu ci mettessi un'ora ad allacciare le scarpette della bimba per portarla all'asilo...pazienza..arriveremo in ritardo....che importa, la nostra bimba desidera vederti ancora fare il cagnolino per terra e, magari, sentire che le metti un fermaglio tra i capelli...che importa , anche se andremo come lumache........l'importante è andare tutti alla stessa velocità; compreremo scarpette senza lacci; guarda avanti amore, ogni tuo respiro sarà aria per me e ogni mio bacio per te sarà medicina per la tua anima; ricorda che il posto più romantico per me è tra le tua braccia, sarò al tuo fianco per sempre, insieme alla nostra bimba, e se tu riuscirai a guardare avanti riusciremo a sognare ancora insieme e ad esaudire almeno uno dei nostri desideri."

Appare un altra cornice con all'interno l'immagine di una piccola villetta e Patrizia dice che mai avrebbe pensato di poter dire tutto questo a Raffaele e, soprattutto non aveva mai pensato di giungere a tifare MILAN, ad applaudire un grande campione solo perchè lo è per lui...."adesso voglio proprio godermi la tua faccia quando lo vedrai apparire". Sheva, che per tutto il tempo ha ascoltato con uno sguardo dolcissimo, scende dalla scala buia che poco a poco si illumina mentre le note esaltanti di "we are the champions" dei Queen illuminano lo sguardo di Raffaele. Sheva, con un pacco in mano si siede accanto a Raffaele, esprimendogli l' ammirazione che prova per lui e per la sua famiglia; racconta di suo padre:" un grande uomo che ha sempre lavorato e ha dato tutto per la sua famiglia; ebbe un infarto, poi un altro, due interventi ma non bastavano, aveva bisogno di un trapianto. Un giorno l'ho guardato negli ochhi e gli ho detto che doveva vivere per noi". Il pubblico e Maria sono contagiati dalla forte emozione del campione che continua "Hai una bellissima famiglia, una belllissima moglie, devi andare avanti per loro....".

Gli consegna il pacco a forma di uovo di Pasqua dicendo:"so che il cioccolato piace tanto alla tua bamina e dentro troverai una busta ... con i beni che tu non hai potuto prendere.... quando aprirai, capirai... e sappi che il mio primo compenso da calciatore è stato di cinquanta dollari...al mese; un'ultima cosa... adesso devi ascoltare tua moglie". Patrizia : " tra poco ti devi operare, i medici hanno fiducia, forse potrai riprendere l'uso del braccio e della mano, io sono fiduciosa ma se l'operazione non dovesse andare bene... ricordati che ti resterò sempre vicina, per tutta la vita; se toglierai la busta, vorrà dire che anche tu credi al nostro futuro, comunque vada l'intervento" . Si alza la busta e le parole di gratitudine e di amore di Raffaele si confondono con gli applausi del pubblico.
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15/11/2008
Lo devo a te
Un regalo....Gabriel Garko, bellissimo ed amatissimo, entra in studio con il pubblico impazzito per la sua apparizione, Maria stenta a fermare le urla di entusiasmo e gli applausi e dopo la tempesta fa entrare Angelo, un giovane ragazzo che cammina con l'aiuto della stampelle, dicendo a Gabriel che, lui, lo stesso effetto che ha fatto stasera sul pubblico, lo fa a sua madre ogni volta che lo vede in TV.
Maria racconta:" Angelo ha ventanni, studia giurisprudenza con la media del 26, cammina con le stampelle e dice che è solo per merito di sua madre se non è costretto a usare la sedia a rotelle; è per questo che vorrebbe chiederle scusa perchè non è mai riuscito a dimostrarle gratitudine, perchè è stato un grande egoista, perche lei ha fatto un gran bel lavoro con lui , perchè, se vive e studia da solo a Benevento, è sempre grazie a lei.

Aveva solo quattro mesi quando la mamma si accorge che Angelo è ammalato di "tetra paresi spastica" lui invece se ne rende conto a cinque anni, perchè diverso dagli altri suoi coetanei, sempre con gessi diversi...tanti interventi con la madre accanto, ma quello che ad Angelo preme raccontare è che, quando ci si trova in queste situazioni così dolorose, si da spesso tutto per scontato, anche quello che fa tua madre, diventa normale essere sempre al centro dell'attenzione; la mamma deve sempre essere presente ma senza mai emozionarsi, neppure quando suo figlio, finalmente, riesce a muovere il primo passo! Angelo, ovviamente, ha fatto tanta fisioterapia ma, raggiunto il suo primo traguardo, non ha voluto la mamma accanto per paura che lei si potesse commuovere;

quando la fisioterapista racconta il miracoloso evento alla madre, lei si mette a piangere; avevano fatto tutto insieme per arrivare a questo risultato ma lui si arrabbia e le dice che non vuole più vedere queste scene pietose perchè non sta facendo nulla di speciale, sta solo camminando come fanno tutti! Spesso capita di sfogare la propria rabbia con la persona che più ami, ma quando sei tanto arrabbiato con la vita lo sfogo diventa ancora maggiore; anche il giorno del compleanno della madre, Angelo non è mai riuscito a farle gli auguri continuando a dare tutto per scontato, tutto, anche il cambio di pantaloni bagnati per la pioggia quando lo accompagnava a scuola, portandolo sulle spalle perchè non poteva camminare, costringendola a rifare tutto il percorso a piedi per portargli un cambio asciutto" .

Maria prosegue in prima persona "Oggi le voglio chiedere perdono per come l'ho trattata, per il mio brutto carattere e per spiegarle che ho sbagliato ad attribuire a lei la colpa della mia malattia; in realtà la mia era una corazza che dovevo indossare per affrontare il mondo con la paura di non essere accettato".
La posta a Cassano (Avellino) la consegna Raffaella; la signora Angelina, molto emozionata, accetta l'invito. Gabriel si nasconde e aspetta il suo ingresso mentre Maria, in studio, continua a ricordare al pubblico di stare in silenzio. Entra Angelina, si siede e guarda le immagini che compaiono dal video; una piccola giostra, un carillon.... Maria legge alcune parole che faranno capire ad Angelina chi l'abbia mandata a chiamare. "una volta mi hai portato alle giostre con la mia maestra, non mi volevano far salire come gli altri bambini e io ci sono rimasto male e alla fine ho iniziatio a dire a tutti che tanto le giostre non mi piacevano.

Ora ho capito che non c'è nessuna rivincita da prendere dalla vita, so, con lucidità, che se anche non posso fare alcune cose che la vita ti offre, quelle cose sono belle lo stesso. Se un giorno mi sono alzato lo devo al filo che tu non hai lasciato nemmeno per un istante" - Dalla volta dello studio un filo azzurro, sottile, tira su un castello di carte, l'una attaccata all'altra come a formare un castello- .......Angelina si commuove, capisce chi l'ha chiamata.....e lo vuole ascoltare. "Mi sono scordato di quello che dovevo dire" esordisce Angelo che prosegue esprimendo la gratitudine per tutto quello che ha fatto la mamma e il rammarico di non averlo capito prima. Subentra Maria : " come dici sempre tu mamma, se si chiude una porta si apre un portone, così è stato per me; non posso fare cose come correre, saltare e tuffarmi ma se la malattia non mi avesse scelto, non avrei potuto conosceree le persone stupende che ho incontrato, come la mia fisioterapista, non avrei visto la gioia e la forza interiore di tanti che come me lottavano per obiettivi semplici;

tanti fanno fatica a fidarsi degli alltri, io, invece, so di chi mi posso fidare. Mamma non sono mai riuscito a dirti di volerti bene ; ero troppo concentrato sulle mie difficoltà per capire che forse anche tu avevi bisogno di me. Adesso l'ho capito e vorrei aprirmi con te....se sto in piedi lo devo a te". Maria si siede accanto ad Angelina e tenendole la mano le spiega il perchè di tutti gli aquiloni che stanno scendendo dalla volta dello studio. "lui si sente come un aquilone che il vento porterebbe via se non fosse tenuto da un filo, quel filo sei tu...."Adesso mi reggo anche da solo ma so che tu ci sarai sempre...il filo che ci lega non si vede più ma ci sarà per sempre. Senza compassione, la vita me l'hai fatta amare e devo a te la persona che sono diventato. Adesso che studio lontano i malanni di cui prima non ti accorgevi me li elenchi e da questo capisco che ti manco; devi essere fiera del lavoro che hai fatto con me perchè se sono autonomo, hai fatto un lavoro perfetto, fin dall'inizio .

Quando facevo dei progressi, magari un passo in più, mi vergognavo delle tue lacrime. Una mia amica che stava meglio di me si era sentita dire in paese che avere le stampele era una vergogna, si è arresa e adesso sta su una sedia a rotella e non si alzerà più; io invece, grazie a te, che non ti sei mai arresa ai pregiudizi....Non volevo sconti a scuola e non li volevo nemmeno da te e tu questo l'avevi capito....adesso voglio fare io qualcosa per te. Vorrei che tu ti sentissi una gran donna perchè continuo a migliorare...Solo una volta ho fatto una cosa per te; c'era la festa del santo patrono e tu avevi cercato, senza riuscirci, di mettermi la scarpa; allora siete usciti tu e papà; quando è arrivata la fisioterapista le ho detto di non muoversi fino a che non fosse riuscita ad infilarmi la scarpa; ce l'ha fatta e dopo un'ora a piedi sono arrivato in chiesa, proprio in tempo per l'uscita della processione. Tu e papà vi siete messi a piangere, eravate felici per me.

Mamma mi hai concesso di essere al centro dei tuoi pensieri; stasera vorrei che tu fossi al centro delle attenzioni ..... del tuo attore preferito ".a questo punto entra Gabriel da una da una porta bianca illuminata, con il viso stupito e commosso di Angelina.. Qualche passo affettuoso e Gabriel la abbraccia ; non ha parole da aggiungere a quelle del figlio e le regala un cd con le canzoni che lui adora e che possono andare bene anche per loro due....con dedica, in particolare ne vorrebbe ballare una con lei. Dopo un commosso ballo lento sulla la musica di Renato Zero, sono le parole di Angelo, emozionatissimo, ad esprimere l'immensa gratitudine per la sua forte mamma che ... deve continuare ad essere così! "Si, si, apri la busta" mormora Angelina e il figlio, con le sue salde stampelle, è tra le sue braccia, mentre Maria conclude:"Ha fatto tutto da solo, ha preso il treno ed è venuto da me...è forte questo ragazzo..visto che se la cava?...e poi la media del 26 è difficile averla in giurisprudenza!" Angelina non riesce a smettere di piangere e di sorridere...."Sono orgogliosa di lui"
[Modificato da giuggyna 17/11/2008 20:17]
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15/11/2008
Le scale di una mamma
E' la storia di un regalo, il "regalo" ha appena pubblicato un libro che si intitola""Figlio di papà", perchè il suo papà era un grande artista....Vittorio de Sica! Entrano in studio Cristian, standing ovation, e subito dopo Pamela, molto esile e con uno sguardo triste, che vorrebbe chiedere scusa alla sua mamma... tre volte scusa, per tre motivi diversi e Maria comoincia a raccontare:" il primo perchè è stata lei a spingerla alla separazione dal suo papà, il secondo perchè questo cambiamento l'ha indotta a vivere da sola per nove anni, soffrendo, e continuando a sentirsi sola, il terzo "scusa" è perchè non è riuscita a diventare quello che la mamma voleva, una regina della danza, una grande cantante, oppure riuscire a terminare gli studi all'università ! "Ho visto mia madre alzarsi tutte le mattine alle sei e tornare a casa alle ventuno...tanti sacrifici per quindici anni, per me e per i miei fratelli;

usciva sempre con le stesse scarpe e con vecchi vestiti dismessi da una signora benestante, l'ho vista pulire le scale mentre il mio papà usciva ed entrava da una sala gioco, non ho mai visto mio padre farle un complimento, farla sentire importante...bella e amata..al contrario ho visto mia madre che quando mi veniva a prendere a scuola si nascondeva dietro un albero per non farsi vedere dai miei compagni.. aveva paura che io mi sentissi a disagio per il suo abbigliamento semplice e per i suoi capelli, certamente non appena fatti da un parrucchiere! Ho visto mio padre aggredirla perchè lei lavorava ancora di più per aver la possibilità di portare me a danza e mio fratello alla scuola di calcio;

una sera, rientrando in casa, vedendo la mia mamma subire l'ennesima aggressione, ho avuto il coraggio di fare quello che lei non aveva mai fatto in tanti anni: ho chiamato i carabinieri che finalmente hanno mandato via da casa mio padre; ancora mi chiedo se ho fatto bene,forse ho interrotto il loro equilibrio di vita, anche se era sbagliato." Maria continua: "Voglio chiedere scusa a mia madre....ho danzato...cantato...per cercare di gratificarla per tutti i suoi sacrifici, consapevole di non avere le capacità per diventare, un giorno, una grande ballerina o una famosa cantante e poi ancora scusa per tutti i sacrifici che ha fatto per farmi terminare l'università. Ricordo che quando ero piccola lei andava sempre a parlare con i professori , io andavo bene , ero la prima della classe, ma lo facevo soprattutto per lei, ci tenevo che fosse orgogliosa di me;

mi regalavano i testi scolastici perchè non avevamo la possibilità di comprarli, alle superiori facevo le fotocopie dei libri...e ci sono state alcune sere che ho dovuto studiare a lume di candela...perchè mio padre aveva puntato sul cavallo sbagliato...ho scelto poi di sposarmi e la mia mamma per comprarmi l'abito ha venduto il suo ultimo collier e ha chiesto un prestito per arredare la mia casa comprando mobili a rate." Maria ora si rivolge a Cristian spiegandogli che il motivo della sua presenza, lui è l'unico che riesca a far sorridere la mamma di Pamela e che vorrebbe regalarle una serata da principessa.
Raffaella consegna la posta a Simonetta, bella, giovane e con un delizioso bimbo in braccio - il figlio di Pamela - e lei accetta l'invito. Mentre entra in studio Simonetta, Cristian si nasconde dietro la busta.

Maria:" Non essere così agitata...non sempre le cose che ti capitano nella vita sono brutte..vedi cosa può capitare di bello, e, all'apertura della busta con l'immagine della figlia, Simonetta si commuove e chiede di farla parlare:" Mamma non sono mai riuscita a dirti che mi sento in colpa per la separazione da tuo marito che io ho determinato, ora sei sola e non sono mai riuscita a ringraziarti per tutti i sacrifici che hai fatto ed è per questo che ho chiesto a Maria di leggere una lettera per te; Maria parla come se fosse Pamela: " Mamma spesso sognavamo insieme il mio futuro da ballerina " - entrano tante bimbe leggiadre in punta di piedi a suono di danza - "mi guardavi di sfuggita mentre indossavo il mio tutù per una prova, ti nascondevi per la paura di dover pagare un'altra retta della scuola, mi spiavi con un senso di vergogna come se quello fosse un mondo troppo dolce e pulito per poterlo gustare insieme a tutte le altre mamme pettinate , truccate e più eleganti di te.

Hai fatto il triplo del tuo lavoro per pagare il calcio di mio fratello e le lezioni di danza per me, perchè almeno noi dovevamo avere quello che ci poteva rendere felici!"
In studio le bimbe cominciano a posare piccoli doni su un tavolo...un pallone..una scatola di dolci...il pane regalato da un vicino quando erano molto poveri, una candela e una piccola maschera, come la maschera che doveva assumere il suo volto tutte le mattine per incontrare i vicini di casa che avevano sentito gli urli tra i coniugi nella notte.
Pamela: " Ora ti voglio chiedere scusa per essermi sostituita a te, quella sera, quando ho mandato via papà, oggi mi dispiace perchè forse ti ho tolto la speranza che lui un giorno potesse cambiare! Una volta, dopo aver litigato con mio marito, mamma, mi hai mandato un sms per rassicurarmi cercando di risolvere le nostre questioni familiari....un matrimonio fallito è una sconfitta tremenda...da soli si sta tanto male..solo allora ho capito che quello che ritenevo che per te fosse una liberazione si era trasformato in un fallimento ed è per questo che mi sento responsabile"

Intanto le immagini di famiglia continuano a scorrere sullo schermo.."e un'altra cosa ho capito, tu vivi con i miei fratelli ma sei sola, nessuno ti da il cambio nelle responsabità della vita, una volta avevi il tuo papà che si prendeva cura di te e ti ricordi sempre di lui, scusa se non sono stata una brava ballerina e una brava cantante, vorrei essere stata la migliore all'università per vederti sorridere soddisfatta di me , anche se ancora dovevi pulire le scale; sogno di vederti ridere anche con tuo nipote,vorrei, per una sera, vederti scendere quelle scale che pulisci giorno e notte, come una principessa per abbracciare il tuo attore preferito, come sta facendo lui per venirti incontro..." Prorompe in studio DeSica sulle note della famosa canzone del film"ufficiale e gentiluomo", abbraccia teneramente Simonetta e racconta simpaticamente di averla già incontrata in passato,in un locale nei pressi della Piramide a Roma e aver commentato tra sè "che bella donna !" .

Adesso è qui perchè sa che i suoi films la divertono e vorrebbe invitarla a scendere quelle scale , come Ornella Muti faceva con il conte Max. Simonetta ci sta e con il suo De Sica scende le scale illuminate dello studio. "Che figlia che ci hai" e rivolto a Pamela "che mamma che ci hai !, ce possiamo sedè un attimo che ce tremano le gambe a tutti e due ?........So che hai difeso il tuo matrimonio, fino a che hai potuto e che difendi e difenderai i tuoi figli, la mamma è importante per un figlio, anzi tutte le donne sono importanti; senza l'amore di mia moglie non avrei potuto fare tutto quello che ho fatto, l'amore di una donna è importante, e così l'amore di una madre riesce a far fare ai figli cose importanti; i tuoi figli vogliono farti un regalo"

De Sica prende in mano una borsa di pelle "la borsa della principessa" come lui la chiama subito, con all'interno un pò di bontà, alla quale ricorrere per qualche desiderio, sono buoni per l'estetista, per il cinema, per un gelato.. buoni.. paga De Sica! "Così prendo due piccioni con una fava, faccio felice te e faccio felice tua figlia per te; poi voglio farti un altro regalo, tre sassolini ; ogni sassetto è una scusa di tua figlia, ma non te li perde perchè non so sassetti, so brillocchi, che te li dà tua figlia" . Ora prende la parola Simonetta che dice a sua figlia che non si deve sentire in colpa per la separazione, adesso ha riacquistato la sua dignità. La busta si apre per consentire la corsa gioiosa di Pamela tra le braccia della mamma. De Sica, nel vederle insieme, non perde l'occasione per esclamare: "guarda che belle, sembrano sorelle !"
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15/11/2008
Ancora papà, ancora nonno
Aurelia e Simone, tenendosi per mano, entrano in studio; convivono da alcuni anni, lei da una prima convivenza ha avuto una figlia che si chiama Dalila, ora insieme a lui ha un'altra bambina che si chiama Vittoria ed è incinta di sette mesi della sua terza figlia; per loro tutto andrebbe bene se il padre di Aurelia non si rifiutasse di vederli dal 14 settembre del 2006; pur abitando a pochi metri di distanza, quando lui la incontra per strada volta lo sguardo altrove, senza salutarla, non ha voluto conoscere la loro bambina perchè non sopporta la loro convivenza, non conosce Simone e ce l'ha con lui perchè è parente del padre della sua prima nipote e perchè proviene da una famiglia molto chiaccherata nel quartiere dove vivono. Aurelia ha dato tante delusioni al suo papà che si è sempre sacrificato per crescere quattro figli completamente da solo, perchè la loro mamma li ha lasciati quando erano piccolini;

Aurelia all'epoca aveva solo sette anni e lui ha avuto il coraggio di farsi affidare i suoi quattro figli, senza mai fargli mancare nulla, cucinando, portandoli a scuola e pensando a tutte le loro necessità; ha sempre creduto nella famiglia e nell'onestà e sognava per sua figlia Aurelia un matrimonio in abito bianco per ammirarla mentre arrivava all'altare, ma la prima delusione arriva quando sua figlia a 18 anni, incinta e consapevole che sarebbe diventata ragazza madre, nascondeva il suo pancione sotto larghissimi vestiti per la vergogna nei confronti del suo papà. Maria racconta come se fosse Aurelia:" Un giorno mia sorella maggiore glielo dice e lui con la delusione negli occhi mi manda via di casa; sono andata a vivere da mia sorella ma quando è nata la mia prima bambina, Dalila, papà si è prentato in ospedale, mi ha abbracciato e ha preso in braccio la sua nipotina;

in quel momento mi ha invitata a ritornare a casa con lui facendomi promettere di diventare una madre responsabile; io non ci sono riuscita, mi sono innamorata di un altro ragazzo , sono stata lontana da casa per oltre quattro anni; lui non mi voleva vedere ma continuava a mandarmi aiuti per crescere mia figlia, ed è stato un'altra volta lui ad accogliermi in casa a relazione finita ,raccomandandomi di mettere la testa a posto...basta discoteche...basta bar... Mi innamoro di Simone, rimango incinta della mia seconda figlia, Vittoria, ma anche in quella occasione non ho avuto il coraggio di dirlo a mio padre...Lui lo ha saputo e da allora non posso più vederlo nè sentirlo....non conosce neppure la mia bambina e ora che sono un'altra volta incinta di 7 mesi mi ha detto che l'unica cosa che sono capace di fare nella mia vita sono i figli!"

Maria continua raccontando che Aurelia vuole chiedere perdono per tutti gli errori commessi e dirgli che Simone, il suo attuale compagno, non è la solita scelta sbagliata, lei è felice con lui perchè vuole bene alle bambine, la rispetta e l'ha portata ad essere una madre responsabile..non esce più la sera e di giorno si occupa della conduzione familiare aspettando il suo rientro dal lavoro.
I ragazzi continuano a tenersi per mano mentre si vede il postino, Oni, ad Alessandria, che consegna la posta al signor Gaspare , un uomo molto semplice con la faccia buona, che, anche se disturbato in un momento di pausa dal suo lavoro, accetta l'invito. Aurelia si continua ad asciugare le lacrime mentre il suo papà entra in studio, elegante e sorridente ma il suo viso si rabbuia quando vede l'immagine della figlia accanto a Simone e chiede a Maria che cosa le abbiano raccontato in ufficio, quindi dopo aver saputo Gaspare, accetta di sentire cosa abbiano da dire, e conferma che quello che ha riferito Maria è tutto giusto.

"Falli parlare....""Papà ti voglio chiedere scusa per tutti gli errori che ho fatto, mi manca tanto poterti salutare, sono cambiata anche grazie a Simone che ora è seduto accanto a me, non fa mancare nulla a me e alle bimbe e vorrei che tu conoscessi la piccola che ancora non ti ha incontrato...anche lei ha diritto ad avere un nonno come Dalila!" Gaspare:" Ci sono stato quando servivo per crescere la tua prima bambina che è il mio amore più grande" ed esprime tutta la sua commozione. Interviene Maria :" So che hai cresciuto quattro figli da solo, inventandoti la sera per cena le lasagne, che non venivano tanto buone, però siete riusciti a festeggiare per un aglio olio e peperoncino che ti erano riusciti appena meglio, eravate sempre sotto l'occhio degli assistenti sociali controllavano che in casa tutto andasse bene, ma tu con il loro fiato sul collo superavi tutto e continuavi a dare a tutti i tuoi figli il senso vero della vita, i valori della famiglia e dell'onestà e continuavi ad occuparti di tua nipote Dalila, perchè sei pazzo di lei e guai a chi te la tocca...ma quando hai preso in braccio Vittoria che cosa hai provato?"

"non è che non voglio la mia seconda nipote , replica lui ..."forse hai paura di affezionarti? gli chiede Maria e lui replica".. "brava , sei una persona intelligente" e Maria accoglie con un sorriso divertito e ironico il complimento e chiede a Gaspare " pensi che mentre Dalila non ha un padre nessuno te la porterà via , al contrario Vittoria ... un papà ce l'ha e hai paura che se la figlia si separerà da lui avrai un'altra delusione?- "Non è questo il problema" replica Gaspare"se lei mi avesse confidato qualcosa io potevo decidereper il si o per si o per il no; prima che lei facesse questo passo, io e la mia seconda moglie ci alzavamo alle cinque di mattina per accompagnarla in fabbrica e la andavamo a riprendere ma, un giorno, il datore di lavoro mi ha detto che non si era presentata e questa è stata l'ennesima coltellata."

Maria: "Lei non ti diceva di Simone perchè aveva paura, ha sempre avuto soggezione dgli manca i te, bastava un tuo sguardo e ancora oggi, quando ti incontra per strada, si blocca e non riesce neanche a parlarti. Dice che le manchi, che anche le manca la tua oservazione, alla sera, di abbassare il volume del televisore" " Certo è normale, dopo essermi svegliato alle cinque, aver lavato e stirato, poi lavorato venti ore, a mezzanotte mi sentivi stanco e chiedevo di mettere il televisore un po' più piano" si giustifica Gaspare. "Ma lei tutto questo lo raccontava con dolcezza" rassicura Maria "lei gira con una tua foto nel suo portafoglio" "Lo so, lo so" commenta Gaspare " so anche di quando mi fa il regalo per il mio compleanno, o mi telefona e io le metto giù la cornetta". "Ma tu le vuoi bene!"

"E mia figlia, ma mi avesse dato almeno una soddisfazione ! " Interviene Simone che lavora otto ore al giorno come manovale e testimonia di come sia cambiata Aurelia che non va più a ballare, sta a casa e accudisce le figlie. Maria ora fa un cenno alla nuova maternità della giovane che aspetta un'altra femmina; "lo so" annuisce Gaspare "c'è Dalila che mi fa la spia e mi racconta tutto". Maria ricorda che a Natale a lui piace riunire la famiglia ma da qualche anno manca Aurelia e sedendosi a tavola lui dice sempre che la famiglia non è al completo, ma quando gli altri figli osservano che basterebbe chiamarla , lui risponde no. Improvvisamente Gaspare, guardando la figlia con dolcezza dice :"Ci proviamo?" Si toglie la busta e con un emozionato abbraccio tra padre e figlia, mentre Simone cerca di stingere entrambi per poi ricevere una stretta di mano da Gaspare, si esaudisce felicemente il desiderio di Aurelia.
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22/11/2008
Chi la fa l'aspetti
Massimiliano, un giovane uomo sposato con Alessia dal maggio del 2002, il mese scorso è stato cacciato di casa da sua moglie che ha scoperto una serie di SMS intercorsi tra lui e una comune conoscente, è stato lui stesso a confessarle di aver visto quella ragazza. Ora Massimiliano è pentito, pensa che la moglie lo ami ancora e che la sua sia solo rabbia: " Io sono pazzo di lei, il nostro è sempre stato un rapporto passionale, forse un pò strano, non è la prima volta che ferisco i suoi sentimenti soprattutto quando non sono al centro delle sue attenzioni; per esempio quando lei era incinta era giustamente concentrata su se stessa e io, per il lavoro che faccio, il macchinista cinematografico, spesso ero costretto a stare fuori casa per tanto tempo e quando tornavo avrei voluto essere accolto, coccolato e amato ma lei pensava solo alla sua futura maternità;

ho cominciato a frequentare un'altra ragazza sul lavoro e quando mia figlia ha otto mesi, convinto di non amare più mia moglie, decido di andare a vivere con quell'altra, passano dei mesi, mi accorgo di aver fatto un grande errore e di voler ritornare con Alessia, la cerco e ci scopriamo ancora innamorati e nel settembre del 2004 torniamo insieme" - Durante una passeggiata in macchina squilla il cellulare di lui, era la ragazza con la quale aveva convissuto che gli comunica di essere incinta, la moglie si arrabbia ma lui vuole lo stesso prendersi le sue responsabilità verso questa futura bambina, perchè sente molto la paternità, e comincia a litigare con sua moglie fino a che decide di lasciare casa e tornare a vivere da sua madre, continuando a frequentare Alessia perchè l'amore non è finito, sua moglie rimane incinta un'altra volta. -

Il pubblco mormora e Maria sorride per l'assurdità della situazione, anche Massimiliano è visibilmente imbarazzato - Nel frattempo nasce l'altra bambina e lui vuole andare in ospedale a trovarla ma, ogni volta che si reca dalla figlia, sono liti con Alessia perchè in quell'occasione non poteva evitare di vedere anche la mamma. Massimiliano decide di passare tre giorni con la figlia appena nata e si inventa una bugia con la moglie che è già molto arrabbiata, le dice di avere un impegno di lavoro fuori città, ma..... le bugie hanno le gambe corte, Alessia lo scopre e si lasciano per l'ennesima volta. Al momento del parto della sua seconda figlia avuta da sua moglie va in opedale e si rimettono insieme; arriviamo a quest'anno, il padre di Alessia si ammala;

lei è molto tesa per questo motivo e anche stanca perchè stà aprendo una nuova attività, lui si sente un'altra volta trascurato, litigano ma ad Aprile di quest'anno lui ricomincia a corteggiarla come sempre ..un fiore tutti i giorni..sms...messaggini in casa..si ritrovano come il primo giorno ma a settembre ricominciano a litigare perchè lui si convince che lei ha un altro, ha dubbi continui e cerca di stringere un'amicizia con una collega della moglie per controllare le sue mosse quando è fuori casa per lavoro; Alessia non fa nulla tranne che lavorare ma questi messaggi continui con la ragazza, per rabbia o per orgoglio, prendono un'altra piega, lui la incontra e Alessia, avendolo scoperto, lo caccia di casa. Consegna della posta a Roma ad Alessia e ai suoceri di lui .

Solo la moglie accetta l'invito e si presenta in studio una donna giovane e bella , con lunghi capelli e occhioni stupiti che, guardando le immagini del video, si riempono di lacrime, è la musica dei Savage Garden che accompagna le foto di famiglia e dei due , di paesaggi con sottotitoli ...vorrei stare con te su una montagna, vorrei stare così per sempre! Subito dopo appare l'immagine di Massimiliano emozionato che racconta:" Ho sbagliato di nuovo come molte altre volte, stò perdeno te e le mie bambine, io non posso stare senza di te e forse anche tu non sai stare senza di me....il nostro amore va oltre la testa, non possiamo fare a meno l'uno dell'altro, ogni volta che ci incontriamo scoppia tra noi la passione, io non posso chiedere perdono perchè sono stato un cretino e un egoista, vorrei solo amarti ogni giorno come ho fatto incodizionatamente".

Maria conferma che Alessia è molto arrabbiata ma cerca di giustificare Massimiliano che è veramente pentito e che piange chiedendo scusa alla moglie; - lui prosegue dicendo che quando andava in giro con le altre era perchè si sentiva trascurato da lei e conferma la storia raccontata all'inzio da Maria: "Ho sbagliato ma sono molto innamorato di te, ti chiedo di tornare con me perchè per una stupidaggine stò perdendo te e tutto quello che abbiamo di bello insieme, le nostre bambine e la nostra famiglia, io non so stare senza te e anche se sei arrabbiata so che provi le stesse cose per me, tutto va oltre e il nostro è un rapporto di passione, non riusciamo a guardarci senza provare attrazione, basta una carezza... non ti posso chiedere perdono, ne ho fatte troppe e sarei un cretino egoista ma vorrei solo poterti amare".

Maria chiede a Alessia :"sei arrabbiata?"e confermando tutto il racconto di Massimiliano, dandole ragione su tutte le stupidaggini che lui è stato capace di fare, dice: :"Forse ha detto la verità...forse..ma penso che non possa aver fatto niente di più rispetto a tutto quello che mi ha raccontato...forse, tranne che ti ha amato alla follia e che si svegliava un'ora prima di te per guardarti mentre dormivi e lasciarti una rosa accanto, ma poi è diventato geloso di un tuo ipotetico rapporto con un altro uomo... tutto falso mentre erano tutte vere le sue bugie.- Maria continua -: Ora vorrei provare a spiegarti che cosa penso, tutte le cose che ha fatto sono tante e quando me le ha raccontate ho pensato che questa è la follia, ma più mi parlava di te più mi rendevo conto che è pazzo di te, lui vive tutto con una intensità fortissima e vorrei capire cosa provi ora tu per lui. Alessia " Rabbia..tanta rabbia..non gli posso perdonare di avermi mandato i fiori e trattrato come una principessa mentre incontrava un'altra, forse aveva cominciato per avere notizie di me ma poi è subentrato altro, i messaggi sono cambiati......"

Massimilano e Alessia continuano a lungo nel loro battibecco sul vero senso del rapporto con quest'ultima "amica" di lui. "Io ho tanti problemi in questo momento....ma quando li hai tu ti vai a cercare altre donne, mio padre sta male.... io ho problemi e lui che fa ? si va a far consolare....per lui basta che respiri ! " "Hai tutte le ragioni del mondo... " osserva Maria "ma cerchiamo di ristabilire le cose, tu lo ami ?" "Certo che lo amo ma a questo punto mi ha fatto mettere su una corazza" Interviene Massimiliano " quando siamo tornati insieme, dopo la separazione, io ho fatto in modo che lei ricominciasse a credere in me, le cose andavano bene, poi, la malattia del padre..... un anno fa ci ero passato io ....in fin dei conti se è venuta qui ben sapendo ce ero io a cercarla, evidentemente desidera credere in me " "Ma devi darle un motivo per cui crederti oggi...." replica Maria. "So di aver fatto la cosa più schifosa che si può fare alla propria donna ma quando torni a casa con la voglia di parlare, di raccontare, di sapere, e lei non ti risponde perchè è stanca e stressata....ti senti solo ." "Ma se io stasera apro la busta , poi domani mattina che facciamo ? altre rose? " "Veramente le rose le ha portate anche adesso" osserva Maria prendendo il mazzo dal pouff di Massimiliano e ponendolo su quello di Alessia. " Io ho sempre visto con passione questa trasmissione ma esserne protagonista mi fa sentire strana ma .... lui è sempre lo stesso, abile a piangere al momento giusto, come un attore, è un coccodrillo !"

Lui continua a chiedere....promettere.... ricordare i due anni passati come una famiglia serena...... i momenti di disperazione dell'ultimo periodo.... il suo passare la sera davanti alla casa per vedere la luce accesa.... il suo osservarla mentre rientra con le bimbe.....e se lei gli dice adesso di no, lui domani e dopodomani starà di nuovo sotto casa sua....." Ma Alessia non si fida , scuote la testa, sorride all' idea che ormai tutte le donne lo avranno visto in trasmissione, come scherzando le suggerisce Maria che sottolinea "E' stato uno scemo, un cretino, un deficiente, però ti vuole bene davvero, ed è lì a dirselo da solo che è stato uno scemo; adesso preferisci tornare a casa con lui, con tutti i suoi difetti e con la speranza che cambi' o preferisci tornare da sola?" "Lo amerò per sempre ma preferisco stare da sola". Maria non demorde: "ma chi l'ha detto che noi donne dobbiamo essere sempre razionali e giuste ? se pensi che uscendo dal negozio cercherai quella faccia che ti aspetta, se la vuoi quella faccia, prendila ! E' anche il padre delle tue bammbine !" Alessia ringrazia ma.......... "no" e si allontana ....con le rose in mano. Anche Massimiliano ringrazia Maria con un sorriso "io non mi arrendo... ".
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26/11/2008
Da lunedì al lavoro!
Un ragazzo sardo, Marco Carta, il vincitore di AMICI del 2008, entra in studio con gli applausi che non si fermano; subito dopo, un altro uomo sardo si siede accanto a lui, Alessandro, che ha un fratello down Tony, di 29 anni, al quale vuole molto bene anche se è pigro e molto tirchio. Hanno una azienda agricola in Sardegna dove producono pomodori ma in tanti anni solo una volta Tony è andato a lavorare con lui, solo per dieci minuti..ha tolto qualche erbaccia dalle piantine e poi ha detto al fratello: " non sono nato per fare l'agricoltore, io ho già i soldi, prendo la pensione, se proprio vuoi un aiuto fai crescere tuo figlio che ha già nove mesi e fallo diventare un agricoltore"- il pubblico ride ma Maria continua dicendo che Tony non ha peli sulla lingua e quando frequentava la scuola alberghiera spesso discuteva con la sua professoressa di italiano perchè lui si rifiutava di leggere il suo tema, sostenendo che lo doveva leggere lei visto che era pagata per questo, dicendole poi che.... aveva voluto la bicicletta e ora...doveva pedalare.." Tony dovrebbe seguire una dieta, ma su se stesso è di manica larga, si guarda allo specchio e dice tra sè e sè che non ha bisogno di dimagrire; al contrario se incontra qualcuna sovrapeso la ferma e le dice:"guardi che lei è grassa!" Una sera, entrando in un ristorante, nota una signora con la cerniera aperta, le si avvicina e glielo fa notare, lei risponde imbarazzata che si era appena rotta ma Tony non ha pietà:"Si è rotta perchè lei è grassa!" Tutti i sabato sera lui va a ballare il liscio costringendo la mamma ad accompagnarlo; siccome lo sa ballare molto bene, ama scegliere le sue compagne di ballo ma se una

signora osa invitarlo e non è di suo gradimento rifiuta. Maria continua a raccontare: "è tirchio, ha un libretto alla posta dal quale non preleva mai un soldo, la mamma alcune volte insiste per fargli prendere qualcosina per le sue spesucce ma lui risponde che essendo lei la mamma ,è lei che deve fare sacrifici e quindi è lei che deve comprare". E' geloso di tutte le sue cose, quando esce di casa chiude la porta della sua stanza portando la chiave con sè, è geloso del suo Karaoke, del suo televisore, delle sue divise da bocce..da nuoto..da equitazione e della sua poltrona sulla quale riposa tutti i pomeriggi. Alessandro racconta la giornata tipo del fratello:" Lunedi bocce, martedi equitazione, mercoledi bocce, giovedi piscina e bocce, venerdi piscina...sabato e domenica...riposo" .
Raffaella consegna la posta a Cagliari alla signora Luciana, una signora solare che, anche se è appena stata ingessata ad una gamba, accetta l'invito reggendo il gioco della redazione perchè il figlio, che sta dietro di lei, non si possa rendere conto di essere lui l'invitato. Marco Carta si nasconde dietro la busta e dice a Maria che proverà a convincere il ragazzo - che sta per entrare - a lavorare e ad essere più generoso.
Luciana entra in studio titubante sulle sue stampelle mentre Tony sembra un grande attore che aspetta tutti gli applausi del pubblico salutando con gesti plateali e sedendosi sul pouff dice a Maria "Lo so che la posta è per la mia mamma ma se dietro la busta c'è un uomo per lei...allora si chiude" - "e no sono io a dover decidere" dice sorridendo Luciana tenendo il gioco a Maria che a questo

punto apre la busta; con grande sorpresa per Tony, appare il viso di Alessandro..."E' mio fratello...è proprio qui? facciamolo parlare, dice saltellando felice aspettando le sue parole con ansia mentre chiede sempre conferma alla mamma, che con sguardo dolce continua a rassicurarlo e, nello stesso tempo, a stimolare la sua curiosità. Alessandro, rivolgendosi alla mamma : "Sono contento che Tony sia qui con te, io lavoro tutta la settimana in azienda e lui non fa nulla; è ora che si guadagni da vivere"- In studio entra un carrello con piantine di pomodori e una vasca piena di terra "da ora deve piantare piantine e deve rifarsi il letto, ogni giorno, fin da oggi"- continua Alessandro - Tony ribatte: "Senti carissimo fratello, la mia vita la devo passare per me e per mamma, perchè dici tutto questo a me?" E il fratello : "perchè ho bisogno di una mano in azienda ! " Maria a Tony : " li vuoi piantare questi pomodori?" "io non so da dove cominciare, provo ma...? " e verso il fratello " perchè mi hai fatto questo scherzo? Io non apro la busta !" - Maria, con tenerezza, si prodiga ad aiutarlo a piantare le piccole piante di pomodoro, chiedendogli intanto se gli piace fare l'agricoltore. "si, ma in ufficio; quando apriremo l'agriturismo, non mi metterà mica a lavare?! Voglio stare in ufficio, in un posto di responsabilità, avere le chiavi !" Alessandro: "Ora si sta avvicinando il Natale e io ho bisogno di soldi, tu ne hai tanti nel libretto !" Entrano altri carrelli con gli oggetti più cari di Tony, televisore, cuffia, dvd, videogiochi, karaoke, poltrona della pennichella e molto altro... Alessandro chiede a suo fratello di dargli tutto. Tony si alza dalla sua postazione e con sorriso beffardo, comincia a far finta di cantare al microfono del suo

karaoke; non vuole cedere il suo libretto perchè è..... personale, il cellulare no....perchè è nuovo, la chiave della stanza no.... perchè è sua, la divisa da equitazione....perchè gli appartiene, gli occhialini da nuoto no.... perchè gli servono; anche se Alessandro ha un bambino a cui Toni vuole molte bene, di tutta questa roba non vuole dare proprio nulla - "Non puoi fare i regali di Natale con le mie cose, anche io ho bisogno". "Peccato, se tu fossi stato più generoso, ci sarebbe stata per te una bella sorpresa.....". A questo punto Marco Carta si fa vedere e Tony comincia ad urlare: "Marcoooo" si emoziona nascondendo il viso tra le mani dicendo : "lo sai che so cantare tutte le tue canzoni" esibendosi in una piccola dimostrazione. Marco si rivolge a lui con dolcezza: "Sono contento di averti conosciuto ma vorrei che tu facessi un baratto con tuo fratello; ti ho portato alcune cose: la mia tastiera, due cd... e tu cosa mi daresti in cambio?" Tony si precipita e porge il suo libretto postale. Ancora, Marco offre un pc, ma soprattutto due magliette di AMICI con i nomi stampati di Tony e Marco. Per Tony questo è il regalo più bello, non ci sono parole e "...grazie sei un vero amico" è la sua risposta grata ma.... deve ancora cedere qualcosa..... Maria suggerisce: "Magari gli occhialini da nuoto in cambio del computer ? "- Le trattative continuano tra le risate del pubblico, fin quando Tony, non sapendo più cosa prendere dai carrelli, arriva a donare una bella piantina di pomodorini, di quelle appena piantate con Maria, "perchè la nonna con i pomodori, ci fa il sugo !". Alessandro: "se mi vuoi abbracciare, da lunedì..... a lavorare in azienda! " "No in ufficio!" insiste ancora Tony che, all'apertura della busta si butta nelle braccia del fratello mentre Marco Carta entusiasma tutti con la sua nuova canzone " ti rincontrerò "
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22/11/2008
Chi ti ha spezzato le ali?
Una storia d'amore con la A maiuscola, lei si chiama Anna e lui Tonino; lei è convinta che questo amore possa durare tutta la vita perchè ha le ali che però sono state spezzate dalla madre e dalla sorella di lui; Anna dopo 58 anni è ancora arrabbiata.
Entra in studio una bella signora, un pò avanti negli anni, con in mano una scatola che contiene lettere e fotografie.
Maria racconta: "siamo nel 1952 a San Ferdinando, un paesino vicino a Foggia, Anna ha diciassette anni: bionda con gli occhi azzurri e Tonino ne ha diciotto: moro con gli occhi verdi; è il giorno di pasquetta, all'uscita dalla messa la comitiva di ragazze e ragazzi va a festeggiare su un prato, tra i due scocca la scintilla, un amore appassionato e da quel momento ogni prato o vicoletto è il loro rifugio per scambiarsi baci, carezze e coccole. Nel '56 una nevicata indimenticabile lascia il paese senza luce, Anna è sola a casa e lui...bussa alla porta...!

Le famiglie reciproche si conoscono e quell'amore sembrava destinato a durare per tutta la vita, una fiammella tra loro che nessuno potrà mai spegnere ma invece la mamma e la sorella lo costringono a partire per Milano, l'addio davanti alla corriera, le lacrime...i baci...e una promessa : ricordati la fiammella, gli dice. In quel periodo Tonino le scrive 200 lettere che ancora sono conservate e numerate nella scatola rossa posata sul pouff accanto a lei.
La lettera n° 153 Anna l'ha soprannominata "la tragica" perchè è con questa che lui le dice addio; con molta fatica ha cercato di dimenticarlo, poi fortunatamente si sposa con un galantuomo, 39 anni di matrimonio, 11 anni fa rimane vedova ma è ancora arrabbiata con Tonino.

Maria apre la scatola facendo notare a tutti che le lettere sono state selezionate per argomenti, sintetizzando su ogni busta il contenuto, e se per caso nella lettera c'era scritto "ti amo alla follia" lei riassumeva: "ti amo alla follia...non era vero!"...e così sempre commenti diversi per ogni lettera. Maria si diverte a leggerne alcuni e a mostrare qualche foto che dopo la separazione le sono state restituite ma senza l'immagine di lui, evidentemente tagliata da qualcuno, nello spazio rimasto vuoto lei scrive: "ti hanno tagliato le ali". Anna racconta che Tonino era bello e accuratissimo nei suoi riguardi ma poi...
Oggi si è preparata un promemoria prevedendo di poter dimenticare qualcosa, lo ha scritto su un foglio che continua a maneggiare gelosamente.
Il postino consegna la posta a Milano, apre la porta di casa un distinto signore,Tonino,che accetta l'invito; prima del suo ingresso in studio Maria chiede ad Anna:"come lo trovi? a me sembra che stia proprio bene, pensi che ti riconoscerà? la vostra storia è durata 8 anni per cui penso di si" , "anche se poi ne sono passati altri 50" osserva Anna.

Entra un signore molto elegante che guardando l'immagine di Anna che appare nella busta sorride, subito la riconosce e vuole ascoltare cosa ha da dire.
Anna comincia a leggere il suo concitato appunto:-"Se facciamo un anagramma, N come nobiltà, A come amore...e il resto lo devi indovinare tu!", "tutto quì?" esclama ridendo Maria, "No, sono due verbi che fanno felici gli innamorati come a suo tempo avrebbero fatto felici noi... ma in questo momento l'emozione non ha voce" dice con piglio energico, suscitando l'ilarità di tutti i presenti- "e mi manca il respiro per continuare, ora tira tu le conclusioni di tutti questi anni perduti nel vento...lo sai?"

"E' un po arrabbiata" commenta Maria mentre Anna continua: "cosa hai dedotto ...cosa...spero solo che anche tu sia stato felice come lo sono stata io per ben 39 anni...OK! ma ricordati che la famosa fiammella è rimasta sempre accesa e sempre lo rimarrà fino..." e qui si confonde, leggendo male i suoi appunti e provocando ulteriori risate;"spero solo di salutarti caramente, non mancare...ma che dico? sei qui, ti ho visto... ricordati che l'emozione non ha voce ma una cosa riesco a dirti, io sono sola e se vuoi sono pronta a farti..... indiavolare...a farti indiavolare" , dice quasi gridando: "sono passati 50 anni, che cosa hai fatto, chi ti ha spezzato le ali, se le l'hai ancora riattaccale OK! Tutte le promesse , le coccole, mi chiamavi mocciosina tua..e poi la nevicata del '56 a lume di candela, fai mente locale, te la ricordi? Io ti ho aspettato due anni, fino a quando ho saputo che ti eri sposato e avevi avuto due figli, io ho rifiutato proposte di matrimonio per aspettarti;

mi hai fatto arrabbiare per 50 anni, sei sparito nel nulla, OK! E gli ultimi baci sono stati prima di vederti salire sulla corriera...rispondimi! Il viso di Tonino è senza espressione per lo stupore, ma lui ha capito chi è e ricorda anche il suo nome; mentre Maria prende la scatola rossa, Anna continua: "perchè mi hanno rimandato tutte quelle foto tagliate? chi le ha tagliate ha tagliato pure le ali a te.OK!" Maria ora mostra lettere e foto a Tonino, facendogli notare quelle tagliate ma lui sostiene di ignorare chi possa essere stato; "dimmelo...dai dimmelo chi è stato..guarda bene, ce n'è una con due mani che si stringono, sono le nostre...guarda bene". Maria rovista tra le carte dicendo: "ora si arrabbia anche con me se non le trovo, ma tu Tonino in tutti questi anni ci hai pensato a lei?". "Io no, ho una famiglia";

Maria sorridendo incassa il collo nelle spalle come a volersi difendere dalla reazione di Anna e, mentre commenta sottovoce "ha fatto questo danno!" continua a mostrare cartoline, cuoricini, petali e disegnini...uno in particolare che ritrae due fiori, uno dritto e uno piegato; "solo tu mi potevi piegare, come quel fiore, mi avessi dato un poco d'acqua almeno si addrizzava il fiore!". Maria è allibita -"ma che sta dicendo?" Tutti ridono a crepapelle mentre Anna ha sempre più una dolce aggressività negli occhi: " Tonino ma tu te la ricordavi Annina?" dice Maria e lui risponde che come era se la ricordava, come è adesso no. Risponde vivacemente Anna: "perchè, che ho adesso? ho perso qualcosa?.. ho perso te". A questo punto Tonino è visibilmente seccato..."ma io dico dopo 50 anni che vuole da me? una che si ricorda di dire queste cose quà"

Maria: - " adesso lei è single ma non è per questo che ti ha cercato, ha sempre pensato a te , ti ricordi perchè l'hai lasciata ? " Interviene Anna: "e dai Tonino ...dillo, devi essere sincero, non fare il vago e non mi far incavolare ancora di più" . Il povero Tonino:- "lei ha la memoria lunga , io invece..."- " ma tu insomma cosa vuoi da lui" Maria incalza..."lo voglio solo salutarlo" ; lui: "e va bene allora ciao...ciao" facendo il gesto di saluto con la mano . Maria porge la scatola a Anna: " vuoi fargli vedere tutte le tue lettere per fargli capire quanto hai sofferto?" - " a chi a quello? ma che non lo vedi com'è, comunque, caro Tonino, sono le lettere che tu mi hai mandato e almeno questa la devi leggere..te la porto...vabbè , no , ma dopo facciamo i conti."
Maria cerca di spiegare a lui che Anna vorrebbe vederlo da vicino non solo attraverso uno schermo, ma lui risponde : " no non mi interessa, voglio chiudere la busta!" Il pubblico borbotta stupito e Anna con uno sguardo triste e arrabbiato dice: " questo è il coraggio che tiene!"

Maria incalza Tonino: "guarda che non vuole nulla da te, vuole solo salutarti, lei vive con suo figlio, sta bene e non desidera venire a vivere a casa tua ...vuole solo stringerti la mano"- " io l'ho già salutata prima ma se vuole solo questo togli la busta". I due si inontrano e.... si abbracciano amichevolmente. Maria: " Tonino devi proprio aver fatto breccia nel suo cuore perchè non ti ha mai dimenticato" Anna replica: " lui invece si che mi ha dimenticato, senza mai una spiegazione , me la dovevi dare tu perchè sei stato tu a lasciarmi". " Non sono venuto quì per dare spiegazioni, avevo i miei motivi ma non li racconto quì !"; "allora andiamo in camerino e me li racconti là!".Maria tenta di rassicurare Tonino che di tutto ha subito questa sera: "non ti preoccupare non resterai solo con lei ...... di la c'è qualcuno della redazione che sarà presente al vostro incontro !" E con una vena di dolceza escono a braccetto dallo studio.
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29/11/2008
Non mi hai mai cercato
Claudio vorrebbe poter rivedere sua figlia Desirée, nata dal suo primo matrimonio, l'ha lasciata quando era piccolina, circa dieci anni fà, sa solo che vive a Basilea con la mamma e il suo nuovo compagno , non sa come sia diventata e se abbia ancora un posticino in fondo al suo cuore per lui. Ha avuto questa bimba da giovane, aveva 27 anni e la compagna 17; lei arrivava a Torino dalla Svizzera, era bellissima e si sono subito innamorati, passavano tutti i fine settimana insieme e ogni pretesto era buono per partire e andare a trovarla, con i genitori di lui che non finivano di raccomandargli di andarci piano, perchè troppo piccola...ma un giorno scoprono che lei è incinta, lui la convince a lasciare Basilea e a trasferirsi a Torino. In quella città a lei mancava tutto, non conosceva nessuno ed era sempre sola anche perchè Claudio faceva l'autotrasportatore e spesso stava fuori per molti giorni.

A Pasqua del 1995 torna a casa e non trova nè lei ne la sua bambina, va a cercarle a Basilea molte volte, quando arrivava la portava al ristorante ed era lei ad ordinare spaghetti al dente poichè lui non parlava bene il tedesco, poi lo abbracciava forte e diceva che esisteva solo lui; non nega che si recava a Basilea non solo per vedere sua figlia ma anche per cercare di ricostruire un rapporto con la moglie della quale era ancora molto innamorato ma, quando Desirée ha 8 anni, viene a sapere che la sua ex moglie ha un altro compagno, si reca sotto casa e vede lei, l'uomo e la figlia ...per fortuna qualcuno chiama la polizia perchè lui gli voleva mettere le mani al collo, come quando la ex moglie gli voleva far incontrare la bimba alla frontiera.

Da allora , Claudio,non ha più notizie, nessuna risposta alle sue chiamate... solo una..di suo suocereo che gli dice di non farsi più vedere! E' dal '99 che non le vede; in tutti questi anni si è rifatto una vita e ha altri due figli.
La consegna della posta è a Basilea; la riceve Desirée. Il papà è molto emozionato e dice che forse avrebbe potuto riconoscerla; forse lei no. Entra in studio una giovanissima ragazza, intimidita, che studia danza, ama AMICI, lo guarda tutti i giorni in televisione dalla Germania e Maria le propone di tornare a Roma per fare un provino. Si apre la busta; Desirée ha gli occhi tristi, imbarazzati, ma accetta di ascoltarlo.

A questo punto: -"Non lo so se mi riconosci, sono il tuo papà, volevo incontrarti per dirti che non ti ho mai dimenticato; amavo tanto al tua mamma ma purtroppo le cose tra noi non sono andate bene; il mio pensiero è sempre stato per te; io sto invecchiando, tu sei una bella signorina, sono pronto ad accettare qualsiasi richiesta da te, ho aspettato tanto tempo per vederti più adulta e in grado di decidere se perdonarmi; prima avevo paura di presentarmi.... c'era un uomo accanto a mamma, tanti litigi... paura...ho avuto crisi depressive, di panico, paura di affrontare il viaggio per raggiungerti ma non mi voglio giustificare....il mio sogno si è già verificato stasera perchè ti ho visto; potrei accettare anche un tuo rifiuto ma vorrei dirti che nell'infanzia non ho fatto in tempo ad insegnarti nulla e dopo aver perso il mio papà, che sarebbe tuo nonno, ho capito che nella vita, nel bene o nel male, bisogna volersi bene, anche sbagliando;

ti vorrei chiedere stasera solo un abbraccio, sperando che nel futuro potremo ricostruire qualcosa.... a te decidere". Finalmente compare un sorriso benevolo sul giovane visino di Desirée e Maria le chiede se è arrabbiata. -"Tanto ! Mi ha cercato per caso con una lettera o con una telefonata? E se io ora chiudo la busta, sono io quella cattiva?"- Maria le si siede accanto:-"No, tu non sarai mai la cattiva, lui mi ha racontato tutto"- ricordandole piccoli episodi e mostrandole oggetti e foto che il padre custodisce gelosamente; -"mi ha detto di averti cecato e di aver mandato assegni per il tuo mantenimento, che sono stati rifiutati, proviamo a capire perchè è qui a cercarti dopo tanto tempo piuttosto che venire sotto casa tua....forse è la per vergogna che prova?"-.

Desirée risponde dispiaciuta: -"Se mi voleva rintracciare non c'era bisogno di chiamarmi in trasmissione, c'è internet, c'è il telefono... se solo avesse voluto veramente ci sarebbe riuscito.....e l'indirizzo non è cambiato, abito sempre nele stessa strada, solo il numero civico è diverso,lui mi è mancato tanto!"- La giovane ragazza adesso piange -"ora è tutto inutile, mai una lettera, mai un augurio per qualsiasi occasione, da lui non mi aspetto nulla, troppo facile così... ma quando io avevo bisogno di qualcosa ho sempre avuto solo Santo, il compagno di mia madre, che ora chiamo padre; è troppo tardi, so io cosa ho passato, non non apro la busta"- Maria dice:-" guarda che si vede dai tuoi occhi quanto soffri, ora che uscirai da qui cosa farai?" - "non lo so"- risponde lei continuando a piangere.

Claudio reagisce rinvangando le incomprensioni con la mamma e con i genitori di lei; ricorda che a casa sua è stato abituato che è l'uomo che deve comandare, mentre loro - la mamma e i genitori di lei - pensavano che fosse pazzo per questo e arriva a scadere in offese dirette alla giovane figlia -"adesso lei dice di avere un altro padre; ho aspettato che avesse diciotto anni per sapere che testa avesse ma quando una cresce in un certo ambiente....." - Maria interviene con decisione osservando che la ragazza è cresciuta bene: - "non te la puoi prendere con lei; adesso a te viene il mal di stomaco se ti dice che si è affezionata ad un altro uomo ma lei è piccola e tu non ci sei mai stato, che vuoi dopo dieci anni? tu sei il suo papà biologico ma l'altro l'ha cresciuta !

Sei solo geloso, la vuoi riprendere o no? Finisci di arrabbiarti! In fin dei conti, è il primo tentativo che fai, le vuoi dare il tempo? Se è venuta qui, ben sapendo chi l'aveva cercata, in qualche modo ci tiene a te"- Claudio risponde:-"Non può chiamare padre un altro ....." replica Maria:-"Sei solo geloso, vuoi riperderla per via di quell'uomo?"- Anche io ho sofferto... non potevo scriverle perchè.... non so scrivere ..... in macchina nel traforo mi prendevano attacchi di panico..."- Desirée interviene con voce sofferente ma lucida-" Io sono venuta spiegando a mia madre che dovevo affrontare questa situazione....provo qualcosa per lui ma la rabbia è più forte"-

Una situazione imbarazzante e Desirée non ce la fa, scoppia a piangere -"non ha fatto male solo a me, ha fatto male anche alla persona che amo di più, alla mia mamma, io so di avere un papà in Italia, non è solo lui a sapere di avere una figlia in Svizzera"- Maria abbraccia teneramente la ragazza che a questo punto singhiozza. Maria: - "Chiudiamo la buista ! se poi un giorno vorrai il numero di telefono di papà chiama in redazione...."-. Desirée si allontana accompagnata con l'affetto di Maria e del pubblico. . Claudio, a cui Maria tenta di ricordare che forse non è tutto perduto, saluta rispondendo -"No, tanto ho altri figli...."-.
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29/11/2008
Grazie per la vita
Maria annuncia che questa è la storia di una famiglia, in particolare di un padre, Maurizio, che è un grande campione ed è per questo che stasera in studio c'è un altro grande campione...GIGI BUFFON ! Altissimo e bellissimo entra in studio Gigi, uno strepitoso pubblico lo accoglie mentre lo raggiungono Maurizio e sua moglie, Silvana; sono sposati da 25 anni, dal loro matrimonio sono nati tre figli e il motivo per cui chiamano la trasmissione è per riuscire a parlare con i primi due figli. Maria quando ha conosciuto in ufficio i genitori ha raccolto la loro storia e parla per Maurizio: -" siamo qui per la nostra primogenita che si chiama Meli (diminutivo di Carmela) e per il nostro primogenito che si chiama Giovanni, per chiedere loro scusa, per prima cosa a mia figlia perchè non sono in grado di garantirle economicamente un matrimonio dignitoso come ho sempre sognato per lei, sarà il giorno più importante della sua vita e avrei voluto accompagnarla all'altare; la mia gratitudine è enorme perchè, oggi, senza di lei non ci sarei! E poi grazie a mio figlio che per farci mangiare sono tre anni che ha smesso di studiare in quanto la mia pensione non basterebbe a mantenere la mia famiglia; io nella vita ho sempre lavorato, da quando avevo 17 anni ho iniziato a fare il lavapiatti, ho trasportato le bombole di gas, consegnato surgelati con un un furgone, facendo i lavori più umili per non far mancare nulla, ma a settembre del 2005 non mi sento bene, vado in ospedale per un controllo e mi dicono che ho solo due mesi di vita, a meno chè non mi sottoponga a un trapianto di fegato; la lista d'attesa è molto lunga e io tornavo a casa cercando di sorridere a mia figlia che vedendomi piangere mi diceva di non preoccuparmi perchè quello che serviva a me me lo avrebbe donato lei. La mamma la sgridava dicendole di non scherzare su questo argomento ma lei continuava a rispondere che quello che diceva era vero; infatti il giorno dopo Meli si reca in ospedale per fare tutti i test di compatibiltà. Erano positivi al 101% !" Osserva Maria che il trapianto del fegato è un'operazione molto delicata non solo per chi riceve ma anche per chi dona, al punto tale che la ragazza è dovuta andare in Tribunale per avere dal giudice l'autorizzazione. "Insieme il 19 gennaio 2006 vanno in ospedale e vengono entrambi operati, una giornata interminabile, alla fine della quale Maurizio si sente rinato; certamente in quel periodo non ha potuto lavorare e da allora ancora nulla perchè le sue condizioni fisiche sono molto delicate. Giovanni,suo figlio, che all'epoca si era diplomato e il suo sogno era di fare l'università, lascia tutto e comincia a lavorare ; comincia come garzone per dieci euro al giorno, poi trasportatore di surgelati, poi recuperava le macchine noleggiate e abbandonate per strada, per quindici euro al giorno, e poi ancora portava gli invalidi all'aereoporto". L'espressione del viso di Buffon è sempre più triste e con i suoi occhi cerulei che guardano il pavimento come per comprendere sempre più la sofferenza di questa famiglia. Maria prosegue il racconto: " Voglio chiedere scusa a mia figlia perchè quando la accompagnerò all'altare, se l'accompagnerò, lo dovrò solo a lei e questo mi risulta difficile perchè per lei avrei voluto il massimo; e poi voglio chiedere scusa a mio figlio, perchè la mia invalidità a spezzato il suo sogno di un futuro migliore". Anche Silvana vuole chiedere scusa a sua figlia Meli perchè quando ha conosciuto il suo secondo marito era già madre di due bambine e lei era convinta che dovesse aspettare ancora per una nuova unione; quando Meli le ha comunicato che sarebbe andata a vivere con questo nuovo uomo lei l'ha cacciata di casa. Ma la figlia le ha poi dimostrato il contrario perchè lui si è rivelato un bravo ragazzo che la fa stare bene. I postini Vittorio e Marcello consegnano la posta a Misterbianco, in provincia di Catania; Giovanni, un ragazzo, apre il cancello e accetta l'invito; Carmela, piccola ed esile, a sua volta, in un'altra casa, accetta l'invito emozionatissima, come se le mancasse il respiro. Gigi Buffon si nasconde dietro la busta aspettando l'ingreso dei due; si abbassano le luci ed entrano i due fratelli; sullo schermo della busta appare un calendario dell'avvento, quello dei bambini in cui si aprono le finestrelle, con le note di sottofondo di Ennio Moricone "C'era una volta il west "; con i volti commossi del papà, della mamma e dei due giovani figli, Maria legge la lettera: -" Giovanni e Meli sono il vostro papà; a Natale non potrò mai darvi quello che desidero ma sotto l'albero vorrei che ci fosse almeno un libro"- Alcuni bimbi in studio si apprestano ad aprire un grandissimo libro bianco e Maria prosegue -" Quello che avete davanti è il libro della nostra famiglia come doveva essere nei miei sogni" . Si apre la prima pagina con una casetta di cartone tridimensionale..."- "Meli scusa se un giorno, quando ti sei innamorata di nuovo, non abbiamo capito che facevi sul serio e ti abbiamo detto di andartene da questa casa". Seconda pagina: un ragazzo che si laurea..."Dovevi essere tu quel ragazzo se non avessi dovuto cominciare a lavorare come lavapiatti invece di diventare dottore per sfamarci tutti; " La terza pagina : una sposa " doveva esserci una figlia generosa e bella accompagnata all'altare con il vestito più bianco che si era mai visto. Scusa se non riuscirò a farti vivere il matrimonio come quello che sogni tu e che sogno io". Quarta pagina: bianca. "Doveva essere una lettera d'amore per voi che siete i miei figli ma purtroppo è solo una lettera di scuse ......... non era questo il cammino che avevo iniziato con mamma, quando sono solo piango e non dormo; mi sveglia il rumore del mio cervello che gira al contrario; esco per cercare lavoro pur sapendo che mi sentirò dire che c'è la crisi... Sono orgoglioso dei sani principi che siamo riusciti a darvi ma mi si stringe il cuore e mi sento in colpa perchè non sono stato capace di darvi quello che avreste meritato. Con te Meli ho il debito più grande, lo sai che quando mi sono svegliato dopo l'operazione che ti ha tolto una parte di fegato per donarlo a me, ti ho chiamato mamma, perchè mi avevi regalato un'altra vita. Mi hai dato tutta te stessa, hai vinto tu; hai sconfitto tutte le parole che fino all'ultimo io ti ho detto per impedirti di rischiare così tanto.....Con il dito ti facevo segno di no perchè sapevo che avevi fatto i controlli di compatibilità, che eri andata anche al Tribunale a giurare che lo facevi senza essere obbligata da nessuno.......Mamma ha provato addirittura a portarti via dall'ospedale con il camice addosso, sei riuscita a tornare indietro al reparto e ti sei sdraiata sul lettino. Carmela io mi sento in colpa perchè hai rischiato tu più di me, scusa se hai dovuto rischiare la tua vita per sentirmi respirare come faccio ora. Io e mamma ci siamo sposati con un abito preso in prestito" - si vedono due bambini con piccole orecchie di peluche, come i topini nella favola di Cenerentola, che portano un abito da sposa "gli arancini li avevamo presi in rosticceria; per te sognavo un matrimonio non dico lussuoso e con la luna di miele ma con un bell'abito e un ristorante. Per me sarà una gioia immensa portarti all'altare però vorrei essere in grado di inventarmi i soldi per preparare quel vestito ma non ne sono capace; tu mi dici che a te basta che ci sia io in Chiesa a darti il braccio ma per il mio orgoglio di padre questo è un dolore che nessun trapianto può calmare. Dici sempre che la vita va avanti e qualcosa di buono dovrà esserci, arriverà anche per noi; so anche cosa dirai a Natale....che è un giorno come un latro, basta che stiamo tutti insieme a festeggiare ma vorrei che sotto l'albero non trovaste solo un librone pieno di rimpianti, sotto l'albero vorrei che tu, Giovanni, trovassi un pallone da calcio come quello che vedi lì, un pallone che possa quasi scomparire tra le mani grosse di un campione che adori, sarà il tuo regalo." - Entra Buffon dalla cascata di luce presente in studio, con un pallone in mano , la musica di Robie Williams e da un bacio ai due ragazzi. "Sono onorato di avervi incontrato,il vostro è un grande esempio di famiglia come era una volta, tanta solidarietà; io non sono Babbo Natale e neppure la Befana però ho una calzetta con dentro una bustina ..... certo non è la felicità ma in alcuni momenti può aiutare e so che tu, Meli, tra poco ti sposerai!... qui abbiamo quattro bambini... topolini ... che stanno rifinendo un vestito da principessa..." e porgendole l'abito "...ma lo sceglierai tu perchè il tuo papà ora lo può fare e ti porterà all'altare come ha sempre sognato..."- Meli piange commossa con le mani sugli occhi e ringraziando abbraccia Gigi che ripete di essere lui orgoglioso di essere stato qui con loro. Parla adesso Silvana: -"Siamo quì per sapere se potete perdonare..." - "E di che cosa " risponde Meli piangendo "ti perdono di tutto, anche di quando mi hai mandato via di casa". Il papà prova a dire due parole rivolto a Giovanni ma scoppia a piangere, debole e consolato da sua moglie perchè non ce la fa- "Giovanni puoi perdonarci per la vita che ti abbiamo fatto fare? aprite la busta?....". Un dolce cenno del capo di Meli e la busta si alza; dopo gli abbracci, Maria seduta con i piccoli sul pouff, rivolta ad una bimba stupenda " ma tu ce l'hai un fidanzato.... vuoi aprire la busta adesso?...no? quando sarai grande tu starai di qua e il tuo fidanzato di là e potrai aprire la busta..." - Maria con tenerezza prende per mano i piccoli bimbi dicendo loro "andiamo, andiamo... che dobbiamo raccontare altre storie"
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29/11/2008
No...no...no!
E' la storia di un primo amore tra Domenico che tutti chiamano Mimì e Maria alla quale è stato dato il soprannome di Mariella; lui vuole chiederle perdono perchè soltanto 55 anni fà è sparito dalla sua vita!
Entra in studio Domenico che prima di sedersi esclama ad alta voce:-" con il permesso di Maria posso fare un annuncio importante ?...felicissima serata a tutti questi signori incravattati, ommini chic e donne pittate"- applaude a se stesso come se fosse un attore e il pubblico è in dellirio per la sua sceneggiata...finalmente si siede sul pouff e aspetta che Maria cominci a raccontare:-" Siamo nel 1953, Mimì ha diciannove anni, lavora in uno stabilimento che fabbrica cemento al confine tra Napoli e Casoria;

tutte le mattine prende la sua bicicletta per recarsi al lavoro facendo circa 60 km, attraversando la campagna vede una contadinella, Maria ...detta Mariella, intenta a lavorare in un campo di mais ; lei è molto carina, piccola, formosa, con grandi occhi neri; ogni mattina al suo passaggio lei gli lancia sorrisi maliziosi fino a quando un giorno Mimì si ferma!! Da allora, per tre anni, tutte le mattine lui si alza un'ora prima per stare qualche minuto con lei e nella pausa pranzo si precipita nel campo di mais...due fette di pane e due pomodori, un frutto e poi baci..baci"- Maria ci tiene a specificare ogni particolare perchè altrimenti lui si arrabbia ,la sorella di lei lo viene a sapere e si arrabbia , la coppietta è costretta a trovare un altro campo per le loro effusioni;

lei gli regala anche una catenina; arriva il giorno in cui a lui comunicano il trasferimento per lavoro e da allora non la vede più; dopo poco tempo, nella nuova sede conosce un'altra ragazza molto provocante che lo conquista, Mariella continua a cercarlo mandando amici sul posto di lavoro ma i colleghi di Mimì, ben istruiti dallo stesso, dicono che lui non c'è." - Mimì continua ad annuire al racconto di Maria , facendo piccoli commenti e suscitando l'ilarità di tutti e alla domanda di Maria che gli chiede da quanto tempo sia diventato vedovo.
lui risponde "da poco...maggio scorso" Maria replica scusandosi ma pensava che fosse passato più tempo-" si lo sò ma la salute non mi da il tempo"..."hai ragione anche tu"-dice Maria e, continuando a sorridere:- "tante volte ti è capitato di sognarla e lo hai anche raccontato al dottore"..." no.... io la vedo proprio ...non come è adesso, come era allora!"-

Maria spiega che è come se Mimì avesse un fantasma vicino a sè al quale continua a domandare:-"se io mi fossi comportato bene e tu fossi single o vedova , la nostra storia potrebbe continuare e andare a finire diversamente?"...Maria dice che sono riusciti a trovarla "...non come era un tempo...come è adesso!" Il postino Vittorio consegna la posta a Casoria alla signora Maria, una signora anziana, piccola piccola, che imbarazzata accetta l'invito. Mimì nello studio commenta:" la conosco... è lei.... è un pò più deperita di me...io ho più anni di lei !"- " vedrai che quando entrerà in studio sarà elegante e bella , non con il grembiule da casa!" rassicura Maria.."si, ma io la vedo un pò più anzianotta di me...ho 74 anni e la mia età la dichiaro con orgoglio"

All'ingresso di Mariella in studio il volto di Mimì è sorridente ma quando si apre la busta lei esclama con stupore:"e chi è? io non lo conosco!" Maria:" proviamo a vedere cosa vuol dire?"-"no, no, no!"- "non ci vuoi parlare perchè sei sposata?"-"no io sò vedova ma tengo i miei figli e nisciuno mi piace chiù..no...no non voglio sentire a nisciuno"- Maria cerca di convincerla almeno ad ascoltare le sue parole spiegandole che non è una proposta di fidanzamento e che quell'uomo dall'altra parte della busta non c'entra nulla con il suo marito defunto, sono passati tanti anni..."no..no...no, sono passati tanti anni e io conosco solo a me stessa...prima .....ora chiù...chiudi la busta...ho capito chi è! " Il pubblico applaude mentre Mimì ride soddisfatto per essere stato riconosciuto;

Maria che si è seduta accanto alla signora per tentare di convincerla le chiede se le era antipatico anche all'epoca "no...no..no ma adesso niente chiù , era un bravo ragazzo ma io non me la sento, tengo i nipoti...i figli.. no..è morto mariteme e ora non voglio nessuno... chiudi!"-
Maria :" guarda che lui ti ha pensato per tanti anni, non ti devi fidanzare un'altra volta, anche lui ha figli e nipoti e non è che non sa dove andare, lui ha un bel ricordo di te quando facevi la contadinella, lavoravi in un campo di mais, lui girava in bicicletta e gli hai regalato anche una catenina "_" eee... chi si ricuorda chiù!"- " guarda che lui ti sogna spesso di notte e ti pensa durante il giorno"- " ma io mi so scurdata tutte cose, io aggio solo i miei nipoti e scusate se parlo accusì, ma tengo i miei figli"-. Risponde Mimì: " anche io sono nonno...4 volte" -

Maria:"sono belli i ricordi"-" si so belli ma io no me li vojo ricurdà più! Mi dovete scusare tutti ma io sono fatta come mi ha fatto la mia mamma...grazie a tutti!"- Maria l'accompagna nel tunnel d'uscita e riesce a carpirgli qualche confidenza:" mi ricordo che si chiama Domenico e che ero fidanzata a lui ma a me adesso non mi piace più...Marì...io ti penso sempre e voi.... me dovete da scusà..."- Mariella viene consegnata nelle braccia di Barbara, una redattrice,che la accompagna fuori dallo studio; Maria torna in studio a salutare Mimì, che tra gli applusi del pubblico, dice che in fondo bisogna ammirarla per la sua serietà...Maria conclude: -"ora io sto facendo uomini e donne ..se vuoi fare il tronista chiamami..!"-
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