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C'è posta per te - di Maria De Filippi

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2008 21:53
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01/11/2008
Forte come un ulivo
Maria annuncia che questa è la storia di un regalo, il regalo è Massimo Ranieri, che entra in studio, saltellando come se fosse Pinocchio, accompagnato dall'ovazione e dagli applausi del pubblico.E' stato chiamato da Agata che vuole chiedere scusa a mamma Bettina, perchè non è mai riuscita a dimostrarle l'amore che prova per lei e a ringraziarla per tutto quello che ha fatto. Entra Agata, una bella signora bruna e si siede accanto a Massimo che subito le prende la mano, mentre Maria comincia a raccontare:"Quando l'ho incontrata in ufficio, Agata mi ha detto che voleva sedersi accanto a Massimo da sola, senza i suoi fratelli, perchè è lei che ha sempre avuto un blocco emotivo nei confronti della sua mamma e non riesce a chiederle perdono, anche perchè Bettina continua a pensare che sua figlia sia molto forte quando è vero il contrario. La sua mamma nasce in una famiglia poverissima, una casetta molto piccola, una camera e una cucina, senza il bagno e tutti dormivano nel lettone;

era lei che andava scalza nei campi quando aveva solo nove anni, per portare qualche soldo a casa, come portava a casa i semi che cadevano dagli agricoltori ; ha imparato a leggere e scrivere raccogliendo i fogli di giornale caduti per terra ai passanti. C'era talmente tanta povertà in quella famiglia che spesso Bettina, prendendo in braccio la sorellina più piccola, le faceva sentire l'odore del pane che stava cucinando la vicina, per poi bussare alla porta accanto chiedendo di tenere la piccola per poco tempo, sperando che i padroni di casa si accorgessero della sua magrezza e, mossi a compassione, le avrebbero dato da mangiare. Si deve sapere che la mamma ,da quando si è sposata, non ha mai smesso di lavorare per farli studiare; quando i figli si sono sposati,anche se con problemi economici, si è preoccupata di dare a tutti loro un piccolo corredo, un ricevimento, alcuni mobili per arredare la loro casa e il vestito per il matrimonio.

Massimo Ranieri continuando a tenere, teneramente, la mano di Agata, si emoziona e continua ad ascoltare il racconto. "La mia mamma è sempre stata forte, a differenza mia; quando mio marito è morto, sono crollata in depressione , sdraiata nel letto con mamma che mi imboccava, come se fossi un uccellino, implorandomi di reagire; pensava a tutto lei, bollette...rate...figli a scuola, senza contare che pochi mesi prima era morto mio fratello....e la morte di un figlio è la cosa più dolorosa che ti possa capitare nella vita...ma io non capivo...la vedevo piangere inginocchiata al suo altarino, vestita di nero, con tanti lumi accesi dicendo che non avrebbe più fatto nulla, che voleva solo vestirsi di nero e che non era giusto avere i denti bianchi ,non poteva esserci più nulla di bianco nella sua vita ,ormai solo nero!" Anche in quella circostanza, Agata non ha avuto il coraggio di abbracciarla e, chiudendo la porta, è scappata via. Dopo alcuni anni incontra un altro uomo che presto la lascia...anche in quella occasione è più forte la sua mamma di lei!

Insomma, Agata è sempre stata assente dalla vita della madre, il suo unico modo per sfogare il suo dolore è mettersi a pulire...pulire in maniera manicale tutta la casa con stracci e detersivi, per scaricare le sue tensioni! La consegna della posta è a Beinasco, provincia di Torino; Raffaella viene accolta da Bettina che, con le lacrime agli occhi e molto imbarazzata, accetta l'invito!
Agata osserva emozionata la consegna della busta e dice di aver paura, perchè da molto tempo, quando telefona a casa, la madre, dopo i soliti convenevoli , le mette giù la cornetta, rifiutandosi di parlarle.Questa sarebbe la prima volta che le può chiedere scusa e ringraziarla dopo 46 anni; in tutto questo tempo non glielo ha mai detto. Massimo, ormai nascosto dietro la busta, è sempre più commosso alle parole che sta ascoltando e, aspettando l'ingresso di Bettina, dice che "sembra facile questa riconciliazione...ma non lo è!"


Entra Bettina molto agitata, dicendo di non sapere chi può essere la persona che l'ha mandata a chiamare, mentre Maria cerca di rassicurarla perchè su quel pouff si sono sempre sedute persone piene di amore...."di amori ce ne sono di molti tipi..quello per i figli..quello per tuo marito ...per i tuoi nipoti e poi..per il prossimo!"-dice Bettina- ma, vedendo l'immagine di sua figlia, comincia a lanciare baci nella sua direzione e chiede di farla parlare." -Ti chiedo perdono per non averti mai detto ti voglio bene ma soprattutto per non esserti mai stata vicina nei momenti difficili...sei sempre stata tu la più forte ...sin dall'inizio della tua vita; sono qui sola ,senza i miei fratelli, perchè sono sempre stata io a bloccarmi davanti a te". Maria, mostrando in studio un albero di ulivo pieno di pacchetti e di lucine, che man mano si illumineranno, comincia a leggere il racconto di Agata:" Cara mamma, non mi ricordo quando hai avuto la possibilità di comprarti le tue prime scarpe, so però che da piccola ti alzavi prima dell'alba per andare nei campi con i tuoi padroni per guadagnare qualcosa per sfamare i tuoi fratelli - e una prima lanterna si accende sull'albero- ;

un giorno la tua sorellina più piccola desiderava una bambola, ma non c'erano soldi per comprarla e allora tu hai preso degli stracci e due bottoni e gliela hai costruita - anche una seconda lanterna ora si illumina sull'albero -; durante la guerra, con tutti i tuoi risparmi, sei andata al mercato per comprare un maialino ma al ritorno,sulla strada, i tedeschi te lo hanno portato via lasciandoti senza nulla - si accende la terza lanternina -; quando hai sposato il tuo adorato marito non avevi i soldi per un vestito da sposa e ti sei presentata a lui con uno dei tuoi abiti di ogni giorno, ma eri felice; quello stesso vestito lo hai strappato un anno dopo per avvolgere la tua prima bambina quando i medici ti hanno detto che non ce l'avrebbe fatta, poi per fortuna siamo nati noi -ancora una lanterna si illumina sull'albero -;

come molti, in quei tempi, siamo emigrati a Torino, tu hai trovato un posto in fabbrica, ti alzavi all'alba, ci mettevi tutti dentro una bacinella blu per farci il bagnetto, quando tornavi a casa la sera eri stanca ma portavi una grande borsa marrone dove avevi nascosto il pranzo della mensa e noi ti correvamo incontro come se da quella borsa potesse uscire un tesoro - due bimbi entrano in studio spingendo un carrello con sopra una grande borsa, mentre Bettina non riesce a smettere di piangere -; noi, da piccoli ci tenevamo per mano per andare a scuola mentre tu eri in fabbrica, facevamo il girotondo e con i fogli di giornale ci giocavamo, ritagliandoli...tu da piccola li hai usati per imparare a leggere e scrivere per dare un futuro a noi - un carosello di bimbi entra in studio con figure ritagliate nel cartone che fanno girotondo -; ancora oggi noi ci teniamo per mano per merito tuo ma ora il nostro girotondo è finito perchè il destino, uno alla volta , ci ha portato via ..mio marito...tuo figlio e papà ;

mamma tu mi hai insegnato che la pioggia non dura sempre perchè il sole scaccia le nuvole e spunta l'arcobaleno ...quell' arcobaleno che vedo quando tu mi sorridi... la borsa marrone era segno che tu sapevi far magie per noi..questa sera mamma la magia la vorrei fare io facendo uscire dalla borsa tutta la nostra vita!"
Bettina non trattiene i singhiozzi alla visione di alcune immagini che escono come per incantesimo dalla borsa : foto di famiglia, con il sottofondo della voce di Maria che continua a parlare come se fosse Agata: "non riesco a farti le coccole quando mi abbracci, non riesco a dirti ti voglio bene...spesso prendo la cornetta perchè vorrei dirti mille cose dolci, ma mi blocco, ti chiedo piccole cose banali e poi rimango a casa e incomincio a pulire sul pulito...e, se per caso ti do un bacio, tu mi rispondi che quel bacino te lo devi conservare per molti, molti anni; sono arrivata a capire che l'amore è fragile e niente dura per sempre; solo tu sei il mio coraggio." Bettina continua a piangere, mandare baci e sussurrare...mamma...mamma battendo le mani sul cuore : "Non hai mai avuto nulla dalla vita , a cena al ristorante sei andata poche volte e le uniche rose rosse che hai ricevuto sono state quelle di una canzone..ecco, questo è il mio regalo per te questa sera!" Sulle note della famosissima "rose rosse per te" appare da dietro l'albero Massimo Ranieri con in mano un enorme fascio di rose; Bettina non contiene l'emozione, lo abbraccia, lo bacia dicendogli "figlio mio, che gioia... perchè la vita continua !".

Massimo emozionato risponde."sono onorato di averla incontrata, mai speravo in una gioia come quella di conoscere una donna come lei perchè lei e la mia mamma avete molte cose in comune, cose che sono fuori da qualsiasi immaginazione per i giovani di oggi...invece per me che sono un giovane...molto avanzato...è una grande emozione scoprire che le donne di questa generazione hanno tante cose in comune...la fatica,il dolore, la durezza e la forza..come quell'ulivo, e vorrei aggiungere un piccolo aneddoto: mio nonno diceva sempre che i figli si baciano solo quando dormono, ecco perchè, poi, tra genitori e figli possono nascere queste incomprensioni, ecco perchè a volte non si ha il coraggio di dire alla propria mamma "ti voglio bene"e si pone tra i due un sipario invisibile; un giorno, un frate mi ha chiesto se avessi mai detto a mia madre che le volevo bene ...mi sono grattato la testa e ho risposto che non ricordavo...ecco, c'è sempre fretta e ti dimentichi delle cose importanti...comunque vorrei assolutamente avervi come ospiti al teatro, te e tutta la tua famiglia, è un onore per me averla conosciuta" Agata, commossa, dice alla mamma che spera con questo gesto di averle fatto capire quanto la ama " allora adesso la togli questa busta?"- "toglietela subito...eeeee!" esclama Bettina !
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