"Su De Magistris complotto abietto"

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giuggyna
00domenica 7 dicembre 2008 16:38
Dura accusa del Pg di Catanzaro
"Il procuratore di Salerno e i sei sostituti accusati di abuso in atti d'ufficio e interruzione di pubblico servizio avrebbero falsamente e artificiosamente costituito l'ipotesi di un complotto dei magistrati di Catanzaro contro il dottor Luigi De Magistris per motivi abietti". E' quanto si legge nel decreto di perquisizione emesso dalla procura di Catanzaro nei confronti di Apicella, Verasani, Nuzzi, Gambardella, Penna, Senatore e Centore.


Danno devastante ai magistrati
Il sequestro del fascicolo dell'inchiesta Why Not eseguito dalla procura di di Salerno alla procura generale di Catanzaro costituisce "un danno devastante per l'intera Magistratura italiana e disdoro anche per quella, pur complessivamente sana, magistratura inquirente salernitana". Questo il pesante giudizio contenuto nel decreto di perquisizione e nel "controsequestro" del fascicolo Why Not, ordinato dal pg di Catanzaro Enzo Jannelli.

"Il sequestro dei pm di Salerno - si legge nel documento giudiziario - ha avvalorato, mediante l'inconferenza elefantiaca (1425 pagine) e sovrabbondante nelle motivazioni, la tesi del complotto istituzionale ai danni del dottor De Magistris, in forza all'asserito illegittimamente ritenuto dell'illecita avocazione del procedimento Why Not ed in forza ancora della presunta ritenuta illegittima conduzione dell'indagine ad opera dei pm di Catanzaro, funzionale invece, secondo il pensiero e le azioni criminose degli indagati (il procuratore Luigi Apicella e i suoi sostituti) ad insabbiare il processo ovvero a favorire tutti o più taluni degli oltre settanta indagati del procedimento Why Not".

Accuse Salerno strumentali
"Vi è fumus dei reati in contestazione, desumibile dallo stesso decreto di perquisizione e sequestro della procura di Salerno e segnatamente dalla strumentalità delle imputazioni elevate e dall'inconsistente materiale indiziante che dovrebbe sostenerle". Questo un altro passaggio del decreto di perquisizione e sequestro emesso nei confronti del procuratore di Salerno Luigi Apicella e di sei suoi sostituti dal pg di Catanzaro Enzo Iannelli. "La vicenda - scrivono i sostituti pg di Catanzaro - del procedimento Why Not non ha precedenti nella storia giudiziaria italiana e riveste connotazioni eversive e destabilizzanti delle istituzioni dello Stato: mai un pm (quello di Salerno) aveva disposto, per fini di mero favore per una persona, nel caso di specie il dottor De Magistris Luigi (sanzionato disciplinarmente dal Csm, trasferito dalla sua sede in un'altra per non essere più idoneo a svolgere le attività di pm, giudicato all'unanimità ancora inidoneo per la nomina di magistrato di appello dal Consiglio giudiziario), il sequestro di un intero procedimento paralizzando l'attivita' investigativa e giudiziaria di altri pm per giunta pervenuta al culmine di una delicatissima attivita' istruttoria prossima alla conclusione".

Giudici trattenuti per costrizione
I magistrati della procura generale di Catanzaro "sono stati trattenuti per costrizione fin dalle prime ore del mattino, per tutta la giornata, fino a tarda ora del giorno nelle loro abitazioni, ivi sottoposti taluno anche a perquisizoni personali" durante la perquisizione fatta dai pm della procura di Salerno. E'quanto si legge nel decreto di controsequestro del fascicolo Why not notificato alla procura di Salerno da parte del pg di Catanzaro. "I pm di Salerno - si legge - hanno sequestrato tutto il fascicolo processuale 'Why Not', nonché elaborazioni e appunti privati dei pm, nonché telefonini, computer e quant'altro ai magistrati di Catanzaro".

Il difensore di Apicella: "Perquisizioni regolari"
Nessuna violazione da parte della procura di Salerno è stata compiuta durante le perquisizioni fatte ai magistrati della procura generale di Catanzaro, uno dei quali, Salvatore Curcio, ha denunciato di essere stato denudato come ha riferito il procuratore generale Enzo Iannelli, durante la perquisizione alla quale era presente il pm di Salerno Antonio Centore. Lo afferma l'avvocato Francesco Saverio D'Ambrosio, difensore del procuratore di Salerno Luigi Apicella e dei sei sostituti - Gabriella Nuzzi, Dionigio Verasani, Roberto Penna, Antonio Centore, Patrizia Gambardella e Vincenzo Senatore - accusati di abuso in atti d'ufficio e interruzione di pubblico servizio e destinatari a loro volta di un decreto di perquisizione.

"Non mi risulta - spiega l'avvocato D'Ambrosio - che le denunce fatte dopo le perquisizioni, abbiano fondamento. Non mi risulta che si siano verificati comportamenti come quelli indicati: tutte le perquisizioni sono inoltre state fatte dopo le sette del mattino e senza che vi siano state lamentele da parte dei diretti interessati, che sono persone esperte e competenti". In merito alle motivazioni della perquisizione fatta dai pm salernitani, l'avvocato D'Ambrosio ha spiegato che "l'attività svolta dalla procura di Salerno è stata attività doverosa".
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