Parlano i ragazzini di Secondigliano
Sfrontati e ora anche orgogliosi delle medicazioni per quei proiettili. Parlano i ragazzini gambizzati a Secondigliano. "A quelli come noi certe cose possono succedere. Siamo gente di strada", racconta una dei minorenni. Non hanno paura. Ai poliziotti non hanno rivelato nulla perché lo Stato viene visto con diffidenza e perché, in ogni caso, certe questione vanno risolte da soli.
In ospedale sono circondati dagli amici e dai parenti. I giornalisti, da queste parti non particolarmente graditi, racconta il Corriere della Sera, si fingono persone capitate lì per caso per raccogliere le testimonianze.
Non sanno chi è stato, ripetono in dialetto stretto. "Abbiamo sentito i colpi, ma non abbiamo visto nessuno".
Con il passare delle ore, alla paura è subentrata la sbuffoneria. L'agguato ora è diventato un momento di gloria, di cui vantarsi con i compagni di scuola: "Quando torno deve far vedere come faceva quello che mi sparava". Proprio come nel film Gomorra, quando un ragazzino mima la scena di Scarface.