Analisi prenatale,nasce primo bebè

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giuggyna
00giovedì 6 novembre 2008 16:34
L'esperimento unico al mondo
E' nato in Italia il primo bebè, una femmina, che ha ricevuto per la prima volta al mondo la diagnosi prenatale prima ancora del concepimento. Questa tecnica di procreazione assistita mette finalmente d'accordo etica e scienza. Messa a punto da ricercatori romani, l'analisi consente alle coppie portatrici di malattie genetiche o cromosomiche di concepire figli sani, in provetta, senza ricorrere alla selezione dell'embrione.

L'annuncio è stato dato da Massimo Moscarini, Francesco Fiorentino e Donatella Caserta che hanno elaborato la metodica, al I Congresso della Federazione Italiana di Ostetricia e Ginecologia (Fiog) in corso a Roma.

L'ovocita materno viene studiato prima che sia fecondato dallo spermatozoo del partner. Con questa tecnica le coppie nelle quali la donna è portatrice di malattie genetiche come talassemia, fibrosi cistica e distrofia muscolare o in quelle dove la donna, vista l'età avanzata, è a rischio di concepire un figlio con la sindrome di down, oggi possono chiedere aiuto alla scienza per avere un bambino sano.

La tecnica è il risultato della collaborazione tra l'Università "La Sapienza" e il Laboratorio Genoma di Roma. "La via italiana alla ricerca sulla procreazione medicalmente assistita - dice Massimo Moscarini della Sapienza Sant'Andrea - finalmente coniuga scienza ed etica e risolve uno dei problemi, forse il più sentito, che affligge le coppie sterili portatrici di malattie genetiche. E supera anche il problema biogiuridico posto dalla legge 40".

"La diagnosi genetica preconcepimento - dicono Francesco Fiorentino, biologo molecolare, direttore del Laboratorio Genoma e Donatella Caserta dell'Università "La Sapienza" - mira a selezionare gli ovociti (e non gli embrioni) in cui sia assente l'anomalia genetica materna, in modo da produrre embrioni sani. Ciò è realizzato eseguendo l'analisi genetica dell'ovocita, mediante biopsia del primo globulo polare (1PB), prima della sua fertilizzazione, e quindi prima che si sia formato l'embrione.

Con questa procedura, possono essere diagnosticate tutte i tipi di malattie genetiche e cromosomiche a trasmissione materna". Ad oggi, in Italia, la legge 40 impedisce la selezione a fini eugenetici e cioè non consente di selezionare gli embrioni che dovessero risultare affetti da malattie genetiche. Per questo ci sono coppie che decidono di recarsi all'estero in centri dove la diagnosi e la selezione sull'embrione è consentita. Questa via italiana è destinata ad essere guardata con estremo interesse non solo dal mondo scientifico ma anche dalle coppie, perché evita tutte le implicazioni di carattere etico legate alla selezione dell'embrione.
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