Ilva, operaio morto a Taranto

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giuggyna
00giovedì 11 dicembre 2008 14:05
Scoppia anche un caso rifiuti:4 denunce
Giornata nera per l'Ilva, il colosso dell'acciaio che ha il suo principale polo industriale a Taranto. Proprio in questo stabilimento è morto un operaio polacco, Paurovic Zigmontian: l'uomo, 54 anni, era dipendente di una ditta specializzata in montaggi. Nello stabilimento di Genova, invece, maxi-operazione contro il traffico illecito di rifiuti: quattro persone del management di Ilva spa sono state denunciate.


Ilva Taranto, terza morte bianca dall'inizio dell'anno
Jan Zygmunt Paurovvicz, dipendente di una ditta specializzata in montaggi 'Pirson Montaggio' (del Gruppo belga Pirson International), è morto nella notte fra mercoledì e giovedì in un infortunio avvenuto nel reparto altoforno dello stabilimento di Taranto. le cause dell'incidente sono in corso d'accertamento da parte della Polizia e dell'Ispettorato del lavoro. L'uomo stava smontando alcune parti dell'altoforno 4, un impianto fermo dal mese di luglio per lavori di rifacimento, quando è stato colpito dal braccio di una gru ed precipitato da un'altezza di 14 metri. E' stato immediatamente soccorso dai compagni di lavoro e trasportato al "SS.Annunziata" dove è giunto, però, già privo di vita. La procura di Taranto ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha disposto il sequestro dell'impianto. Si è trattato del terzo infortunio mortale all'interno dello stabilimento siderurgico dall'inizio dell'anno e anche in questa occasione la vittima è un lavoratore dell'appalto.

Da subito sciopero di 24 ore
In seguito all'incidente mortale, le segreterie provinciali di Taranto di Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato da subito uno sciopero di 24 ore delle aziende d'appalto operanti nell'altoforno 4 e altre 24 ore di sciopero a partire dalle 7 di venerdì per tutti i lavoratori diretti dell'ilva e i lavoratori dell'appalto. Facendo notare una "forte similitudine" tra l'incidente di oggi e quello dello scorso aprile nel reparto zincatura, dove un altro operaio perse la vita, i sindacati osservano che quanto fatto finora in materia di prevenzione per la sicurezza nello stabilimento non è sufficiente. Le organizzazioni dei lavoratori chiedono "con forza l'immediata applicazione senza ulteriori perdite di tempo, del testo unico sulla sicurezza sul lavoro".

Genova, quattro manager denunciati per traffico di rifiuti
Grossi guai per l'Ilva Spa anche in riferimento a un'inchiesta contro il traffico illecito di rifiuti che ha interessato varie regioni d'Italia. Quattro persone del management dell'azienda sono state denunciate dai carabinieri del Noe di Genova, che hanno collaborato con i militari del Noe di Pescara. Si tratta del presidente del cda del Gruppo Ilva, Emilio Riva, del direttore dello stabilimento di Genova, Giuseppe Frustaci, dei responsabili dello smaltimento dei rifiuti, Franco Risso e Enrico Calderari: l'accusa è stoccaggio illecito di rifiuti. Nello stabilimento del capoluogo ligure - a quanto si è saputo per ora - sono state sequestrate 100.000 tonnellate di rifiuti speciali costituiti prevalentemente da polverino d'acciaio e circa 5.000 tonnellate di pasta di zolfo.

Il materiale sequestrato, residui della attività dell'altoforno, chiuso in modo definitivo nel 2005, era stato accumulato tra il 1998 e il 2005. Nonostante fosse stato in parte smaltito, sia attraverso la eliminazione sia con il recupero del ferro dal polverino, l'accumulo aveva superato in grande misura le quantità indicate dalla legge. Il decreto legislativo 152 del 2006 impone infatti di non stoccare più di venti metri cubi di rifiuti o, in seconda istanza, obbliga a eliminarli entro tre mesi. Se si oltrepassano questi limiti è necessario avere una autorizzazione della Provincia, che nel caso dello stabilimento dell'Ilva di Genova, dicono i carabinieri del Noe, non è stata chiesta.


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