Papa: "No ai cambi di sesso"

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giuggyna
00lunedì 22 dicembre 2008 14:51
"Dio decide chi è uomo e chi donna"
Non è l'uomo che decide il genere sessuale, è Dio che stabilisce chi è uomo e chi è donna. Benedetto XVI, rivolgendosi alla curia romana per gli auguri di Natale, si sofferma sul termine "gender". "L'uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda. In questo modo - sottolinea il Pontefice - vive contro la verità". "Il matrimonio tra uomo e donna - dice il Papa - è un sacramento istituito da Cristo".


"Non è una metafisica superata, se la Chiesa parla della natura dell'essere umano come uomo e donna e chiede che quest'ordine della creazione venga rispettato", afferma Benedetto XVI per spiegare la posizione della Santa Sede contro la discriminazione dei gay ma anche contro l'equiparazione di queste coppie a quelle eterosessuali. "Qui - spiega il Papa - si tratta di fatto della fede nel Creatore e dell'ascolto del linguaggio della creazione, il cui disprezzo sarebbe un'autodistruzione dell'uomo e quindi una distruzione dell'opera stessa di Dio".

Il Papa ricorda la natura umana di "uomo" e "donna" e auspica una "ecologia dell'uomo" che lo protegga dalla autodistruzione. "Le foreste tropicali - osserva il Pontefice - meritano sì la nostra protezione, ma non la merita meno l'uomo come creatura, nella quale è iscritto un messaggio che non significa contraddizione con la nostra libertà, ma sua condizione". A "partire da questa prospettiva papa Ratzinger suggerisce di "rileggere la Humanae vitae: l'intenzione di papa Paolo VI - dice - era di difendere l'amore contro la sessualità come consumo, il futuro contro la pretesa esclusiva del presente e la natura dell'uomo contro la sua manipolazione".

"Il Pontefice non è una rock star"
Nel discorso rivolto a cardinali e vescovi della curia romana, ricevuti in udienza per il tradizionale scambio degli auguri natalizi, il Papa ha anche ricordato le Giornate Mondiali della Gioventù: non sono, ha precisato Benedetto XVI, "dei festival rock modificato in senso ecclesiale con il Papa quale star". Le Giornate Mondiali della Gioventù di Sydney sono una "festa della gioia" che "alla fine ha coinvolto anche i riluttanti - ha ricordato il Papa - alla fine nessuno si è sentito molestato". "Analisi in voga tendono a considerare queste giornate come una variante della moderna cultura giovanile, come una specie di festival rock modificato in senso ecclesiale con il Papa quale star. Con o senza la fede - ha aggiunto Ratzinger - questi festival sarebbero in fondo sempre la stessa cosa, e così si pensa di poter rimuovere la questione su Dio. Ci sono anche voci cattoliche che vanno in questa direzione valutando tutto ciò come un grande spettacolo, anche bello, ma di poco significato per la questione sulla fede e sulla presenza del Vangelo nel nostro tempo. Sarebbero momenti di una festosa estasi, che però in fin dei conti lascerebbero poi tutto come prima, senza influire in modo più profondo sulla vita". Dunque, ha ripetuto il Pontefice, "il Papa non è la star intorno alla quale gira il tutto. Egli è totalmente e solamente Vicario. Rimanda all'Altro che sta in mezzo a noi".
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