Bank of America assolta ferma rimborsi
La sentenza del tribunale di Milano sul crack Parmalat, che condanna solo il patron Calisto Tanzi e assolve Bank of America, lascia con l'amaro in bocca 40mila risparmiatori. La banca americana sarebbe stata l'unica in grado di risarcirli. Quando i loro titoli Parmalat furono azzerati, i piccoli azionisti si rivolsero alla Procura di Milano. Ora restano due alternative: il processo per bancarotta a Parma e quello milanese alle banche per aggiotaggio.
Quattro anni fa, circa 40mila persone presentarono la richiesta di risarcimento per il fallimento della Parmalat, compilando il modulo predisposto dalla Procura di Milano sul proprio sito Internet. Tuttavia, dopo la sentenza di primo grado di giovedì, è possibile che quelle denunce vengano archiviate. Perché a Tanzi sono stati sequestrati tutti i beni e non è stata trovata traccia del "tesoro sudamericano", mentre Bank of America, che sarebbe quindi stata l'unica in grado di pagare, è stata ritenuta estranea all'aggiotaggo.
I giudici milanesi della prima sezione penale hanno genericamente stabilito che i risparmiatori dovranno essere risarciti da Calisto Tanzi, ritenuto finora l'unico responsabile del naufragio dell'azienda. Ma non hanno analizzato l'entità del rimborso caso per caso, che avrebbe paralizzato il filone principale dell'inchiesta. Con il rischio che il reato di aggiotaggio cadesse in prescrizione lasciando i piccoli investitori con le tasche completamente vuote.
Adesso, per recuperare il proprio denaro al piccolo esercito dei 40mila non resta che l'azione civile. Finora, i risparmiatori hanno recuperato una parte del proprio denaro: 33milioni dagli accordi con Deloitte&Touche e Ubs. Mentre i titolari dei bond della nuova Parmalat, grazie al commissariamento di Enrico Bondi, hanno ricevuto 1,8 miliardi.