00 14/10/2008 22:13
"Anche in caso di sofferenza continua"
Qualsiasi forma di eutanasia è da condannare. Lo afferma la Conferenza episcopale italiana nel messaggio per la Giornata per la vita. La Cei invita a non "rispondere a stati permanenti di sofferenza, reali o asseriti, reclamando forme più o meno esplicite di eutanasia". "La vita umana è un bene inviolabile e indisponibile, e non può mai essere legittimato e favorito l'abbandono delle cure", ricordano i vescovi italiani.

Anche quando "il peso della vita ci appare intollerabile", i vescovi invitano a non rassegnarsi e fare affidamento sulla "virtù della fortezza" e sul sostegno delle persone care. La Cei esprime "parole di stima e apprezzamento" a chi è vicino alle persone in sofferenza estrema: parenti, amici e assistenti "giunti dall'estero, che spesso vanno oltre il loro mero impegno professionale nell'assistenza".

"Se la sofferenza può essere alleviata - afferma il messaggio dei vescovi - va senz'altro alleviata. In particolare, a chi è malato allo stadio terminale o è affetto da patologie particolarmente dolorose, vanno applicate con umanità e sapienza tutte le cure oggi possibili".
--------------------------------------


---------------------

Grafico del mese

---------------------

Award




----------------

Regalino di hida
Image and video hosting by TinyPic