Anche in una situazione di "emergenza" immigrati, l'Italia deve rispettare i diritti umani internazionali, sia per quanto riguarda i lavoratori di altri paesi, sia i rom e i rifugiati politici. E' quanto sottolinea in una dichiarazione mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. Ieri il governo aveva dichiarato lo stato di emergenza nazionale per l'immigrazione.
''Per se', - ha osservato il presule - emergenza non è termine negativo perché ci può essere anche per misure che tengano in conto l'afflusso, ora, dai Paesi che implicano necessità di protezione nella linea della collaudata legislazione internazionale per rifugiati e richiedenti asilo''.
''Quel che si auspica, nell'attuazione delle disposizioni, è dunque - ha spiegato - il rispetto dei diritti umani di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, nonché quello delle norme internazionali accolte dall'Italia per quanto riguarda i rifugiati, i richiedenti asilo, gli apolidi, anche Rom e Sinti o di altre famiglie zingare, nonché coloro che sono oggetto-soggetto del traffico di esseri umani''.